Kepler, un “cacciatore” da record

Di Michela Della Maggesa

Kepler il telescopio spaziale della Nasa, prima di Kepler-452b, aveva già scovato altri ott Pianeti al di fuori del Sistema Solare. Due in particolare, Kepler-438b e Kepler-442b (rispettivamente a 470 e 1.100 anni luce), molto simili alla Terra e orbitanti intorno a Nane Rosse. Durante la sua lunga missione, il telescopio dei record ha scovato più di 150.000 stelle, offrendo alla comunità scientifica più di 4.000 candidati su cui indagare, 1.000 dei quali già verificati. Solo tra il maggio 2009 e l’aprile 2013 il “cacciatore” aveva osservato oltre 500 Pianeti potenziali. Adesso, oltre a confermare Kepler-452b, il team di scienziati che analizza i dati della missione ha portato il numero di nuovi candidati esopianeti a 4.696.
E’ grazie ai suoi dati che i ricercatori sono stati in grado di trovare ad oggi diversi Pianeti simili al nostro. “Il team di Kepler continua a produrre risultati impressionati. I dati forniti da questo venerabile esploratore ci aiutano a determinare se un Pianeta è fatto di roccia, acqua o gas, per saperlo infatti dobbiamo conoscerne la massa e le dimensioni”. Ha detto John Grunsfeld, del direttorato missioni scientifiche della Nasa. “Ogni tappa della missione ci fa fare un passo avanti utile a rispondere alla domanda se siamo soli nell’Universo”.
Ogni nuova scoperta di questi mondi potenzialmente rocciosi – spiega la Nasa – rafforza la fiducia della comunità scientifica mondiale sulla frequenza di Pianeti simili alla Terra. La missione, la decima di esplorazione dell’Agenzia aerospaziale, è gestita dal Nasa Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena. Il sistema di volo del telescopio, nonché il sistema di missione è stato sviluppato invece da Ball Aerospace & Technologies, mentre i dati scientifici sono raccolti e distribuiti dallo Space Telescope Science Institute.

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