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L’evoluzione dei conflitti militari nel ventunesimo secolo e il ruolo della Nato sono gli argomenti di un seminario a porte chiuse organizzato il 3 ottobre a Roma dalla rivista Airpress presso il Centro alti studi per la difesa.
Speaker saranno il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, il generale Pasquale Preziosa, il cofondatore di Seconde line of defense, Robbin Laird e l’Air vice-marshal della Raaf australiana, John Blackburn.
Parteciperà al dibattito una platea ristretta composta da diplomatici, think tanker, rappresentanti del mondo accademico, dell’impresa e delle Istituzioni, mentre i lavori saranno introdotti da una relazione scritta “a quattro mani” dai due ospiti stranieri. Laird è uno dei più autorevoli commentatori americani di fatti della difesa (collabora anche con Defense News e Breaking Defense) ed è autore di numerosi volumi tra i quali il più recente Rebuilding american military power in the Pacific: A 21st century strategy”.
Blackburn invece ha mosso i primi passi della sua lunga carriera nel settore aeronautico come pilota da combattimento, per poi scalare le gerarchie militari del suo Paese. Oggi è consulente per dossier di sicurezza nazionale e membro dell’Australian strategic policy institute council, con il quale lavora a una riorganizzazione della Difesa di Canberra.
L’incontro sarà un’occasione per confrontare differenze e “best practice” nei settori di aerospazio e difesa di Usa, Italia e Australia e per uno scambio sulle strategie internazionali in questi campi fra Alleanza atlantica ed Europa, tanto più dopo il vertice in Galles e alla luce delle scelte che saranno prese in Italia nel Libro Bianco. L’obiettivo è lavorare a un nuovo approccio della sicurezza dell’Occidente e dei suoi alleati che tenga conto dei mutati scenari globali, a cominciare dai maggiori investimenti militari di Paesi ormai non più emergenti.
Il riferimento è al tema del burden sharing e cioè dell’assunzione di responsabilità condivise tra gli Usa e l’Ue nell’ambito delle crisi regionali – dall’Ucraina alla Libia, passando per l’Africa subsahariana e il Medio Oriente minacciato dall’IS – e delle comuni esigenze di difesa tra le due sponde dell’Atlantico, non ultime quelle relative a programmi strategici, come il caccia di quinta generazione F-35.