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L’ultima domenica di luglio si celebra in Russia la Giornata della Marina. Nei porti di tutto il Paese si tengono parate che coinvolgono le flotte del Pacifico, del Baltico, del Mar Nero e persino del Mar Caspio. L’obiettivo è mostrare al popolo e al mondo la forza, l’abilità e la potenza marittima della Federazione, nonchè rinforzare il nazionalismo. Per tradizione si festeggiano i marinai in servizio e i veterani, oltre agli operai delle officine che costruiscono e riparano le imbarcazioni e i centri di ricerca del complesso militare industriale. “Tutti soggetti inseparabilmente connessi nel servire sul mare” sostiene il ministro russo della Difesa Sergey Shoigu.
Quest’anno, la ricorrenza è stata l’occasione per annunciare la nuova dottrina marittima russa, presentata dai massimi vertici della Federazione. “Le ragioni dell’adozione di una nuova dottrina risiedono nella necessità di cambiare la situazione politica internazionale e di rafforzare la Russia come grande potenza navale”, ha dichiarato il vice primo ministro Dmitry Rogozin.
Il documento riserva un’attenzione particolare ai settori dell’Atlantico e dell’Artico. “L’area atlantica è doverosamente oggetto di un focus per tre motivi”. Ha spiegato Rogozin. “In primo luogo, per l’espansione verso est della Nato e la creazione di infrastrutture dell’Alleanza atlantica vicine ai nostri confini. Poi, per l’unione della Crimea e di Sebastopoli alla Federazione Russa e l’obiettivo di una loro rapida integrazione nella vita economica del nostro Paese. Infine, per il ripristino della presenza della nostra flotta nel Mediterraneo”. Il vice-premier ha invece collegato la maggiore attenzione per l’Artico alla crescente importanza delle rotte del Mare del Nord, un trend  che richiederà una nuova progettazione della flotta rompighiaccio atomica e delle infrastrutture che tenga in maggior considerazione la dimensione ecologica.
“La nuova politica marittima della Federazione è un documento di pianificazione strategica” ha detto Rogozin, aggiungendo che la nuova strategia supera quella del 2001 e ha una durata ventennale. Secondo le autorità, il documento si pone come base per la pianificazione delle attività marittime di breve, medio e lungo periodo e, in congiunzione con la dottrina militare adottata nel 2014, crea una rinnovata base perché lo Stato garantisca i suoi obiettivi strategici e gli interessi delle attività in mare.
Il presidente Vladimir Putin ha osservato che per la prima volta la dottrina include disposizioni di carattere puramente sociale. “Mi riferisco alla sanità del settore marittimo, al miglioramento della salute della gente di mare, dei professionisti che lavorano in questo ambito. Nei documenti strategici per lo sviluppo della flotta e del settore navale lo Stato non trascurerà mai la componente sociale e attuerà ciò che la gente si aspetta dal suo servizio di governo”. Non tutto è andato come doveva. Durante le celebrazioni per la giornata della Marina, nel porto di Sebastopoli, in Crimea, una dimostrazione di lancio del missile antisom SS-N-14 Silex, non è andata a buon fine: il missile è infatti caduto in mare non appena lanciato.