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La sonda Rosetta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ha rilevato la presenza di un ciclo dell’acqua quotidiano sopra e intorno alla superficie delle comete. Grazie a VIRTIS, lo spettrometro visibile, termografico e a infrarossi in dotazione alla sonda, gli scienziati hanno individuato una zona sulla superficie della cometa dove il ghiaccio, composto da acqua, compare e scompare in sincronia con il periodo di rivoluzione. I loro risultati sono appena stati pubblicati sulla rivista Nature.
“Abbiamo individuato una dinamica: a ogni rivoluzione della cometa, la sua superficie si copre con ghiaccio vergine. E’ questo che la tiene ‘viva’” racconta Maria Cristina De Sanctis, che ha guidato lo studio, dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf-Iaps) di Roma.
Il team di scienziati ha studiato un pacchetto di dati rilevati da Rosetta a settembre 2014, concentrandosi su un chilometro quadrato di superficie della cometa, presso la coda. In quel periodo, la cometa era a circa 500 milioni di km di distanza dal Sole, e la coda era una delle aree con maggiore attività. Al ruotare della cometa, che compie una rivoluzione completa in 12 ore o poco più, le diverse zone sono sottoposte a un’illuminazione differente.
“Abbiamo rilevato presenza di ghiaccio sulla superficie oggetto di studio, ma solo quando alcune porzioni erano in ombra” spiega De Sanctis. “Al contrario, quando il Sole batteva su queste stesse zone, il ghiaccio era scomparso. Questo è indizio di un comportamento ciclico dell’acqua durante ogni rotazione della cometa”.
Le comete sono corpi celesti composti da una miscela di polveri e ghiacci, periodicamente dispersi quando le comete si avvicinano al Sole lungo le loro orbite altamente eccentriche. Quando il calore solare riscalda il nucleo congelato della cometa, il ghiaccio in esso contenuto – perlopiù acqua, ma anche altri elementi ‘volatili’ quali il monossido di carbonio e il diossido di carbonio – si trasformano direttamente in gas. Questo gas sfugge dalla cometa, portando con sé particelle di polvere. Insieme, gas e polvere formano la luminosità e la caratteristica ‘coda’ delle comete.
La ricerca scientifica nell’ambito della missione Rosetta ha come oggetto in particolare l’attività che avviene sulla cometa e la relativa espulsione di gas, attraverso l’osservazione della crescente attività sopra e intorno al corpo, svolta fin dall’atterraggio della sonda sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.