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“Portare il passato nel futuro attraverso la tecnologia”. A dirlo oggi a Roma il presidente di Finmeccanica, Gianni De Gennaro, presentando la convenzione tra il gruppo di piazza Montegrappa e il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, avente ad oggetto il monitoraggio e la tutela di Pompei. In particolare, attraverso le controllate Selex ES e Telespazio, Finmeccanica metterà a disposizione la sua esperienza in campo satellitare, sensoristico e di “smart application” per tutelare – attraverso l’identificazione dei movimenti lenti di terreni e strutture, la gestione dell’operatività del sito e la diagnosi dei manufatti e delle strutture – e al contempo valorizzare il sito archeologico.
“Il rapporto tra pubblico e privato va affrontato in senso pragmatico e non più ideologico”. Ha dichiarato il ministro Dario Franceschini. “Lo Stato ha la responsabilità di tutelare il patrimonio del Paese e l’intervento dei privati va oggi inteso nel senso della sua valorizzazione. Ben venga dunque questa iniziativa e mi auguro che anche altri gruppi industriali seguano presto l’esempio di Finmeccanica e siano di ausilio nell’affrontare anche le altre emergenze del Paese come L’Aquila”.
L’impegno di Finmeccanica rappresenta la volontà del gruppo di dare rilievo al recupero di beni culturali di grande interesse e sottolinea al tempo stesso la continuità con la sua attuale missione nell’alta tecnologia. La scelta di Pompei è nata da un lato dalla consapevolezza dell’urgenza delle sfide che il sito deve affrontare, dall’altro dalla volontà di restituire al territorio campano, dove Finmeccanica impiega oltre 6.000 dipendenti, parte della ricerca tecnologica nella quale il gruppo investe in maniera rilevante.
“Il campione nazionale dell’alta tecnologia – ha detto De Gennaro – non poteva essere assente da Pompei. La nostra è un’azienda socialmente responsabile e sostenibile ed è da questo che nasce il progetto”. Con i suoi sistemi il gruppo fornirà agli operatori gli strumenti necessari alla visualizzazione, anche su apparati mobili, dei risultati del monitoraggio satellitare interferometrico e alla rilevazione in loco, mediante reti di sensori wireless, dei movimenti lenti di terreni e strutture a supporto del controllo della stabilità del sito. In particolare Telespazio fornirà i dati relativi agli spostamenti di terreni e manufatti, utilizzando i dati di Cosmo SkyMed, mentre le reti wireless per l’ “early warning”, predisposte da Selex ES, forniranno informazioni in tempo reale su specifiche aree del sito.
“E’ piacevole fare qualcosa che va a beneficio del patrimonio del Paese – ha detto il numero uno del gruppo, Alessandro Pansa – e le nostre aziende hanno la tecnologia per salvaguardarlo. Inoltre c’è un’altra ideologia da superare, quella che riguarda la bontà o non bontà della tecnologia, che se ben gestita può, con le stesse competenze, avere utilizzi straordinariamente differenti”. Pansa ha spiegato che chi sviluppa tecnologia ottiene due importanti risultati: fa crescere l’economia del Paese e produce un bene collettivo, con riflessi su cultura, ambiente e istruzione. “Non c’è nessun elemento economico – ha detto – con impatti positivi come l’investimento in capacità tecnologica”.
Quanto ai tempi, è stato spiegato che le attività sul sito di Pompei inizieranno subito con la messa a punto dei sistemi e che la piena operatività sarà raggiunta invece a dicembre, mentre riguardo ai costi, l’ammontare dell’investimento tecnologico di Finmeccanica è stato indicato in 1,7 milioni di euro. Il progetto avrà una durata di circa 3 anni e comprenderà anche la formazione in loco degli operatori. I sistemi forniti da Finmeccanica sono tutti derivati da applicazioni duali sperimentate, come ad esempio la tecnologia iperspettrale, sviluppata da Selex per applicazioni spaziali ed ampiamente utilizzata in Afghanistan per controllare lo stato del terreno. Stesso dicasi per i sistemi di comando e controllo (C2), gli stessi che l’azienda utilizzerà per Expo 2015 e per i mondiali di Glasgow.