L’Eda lancia uno studio di fattibilità in ambito Govsatcom, dentro anche l’Italia

Di Michela Della Maggesa

L’Agenzia per la Difesa Europea (EDA) ha lanciato uno studio di fattibilità per preparare un programma di cooperazione governativa in ambito di comunicazioni satellitari (Govsatcom). Per questo studio, della durata di 18 mesi, sarà messo a disposizione 1 milione di euro. A capo del progetto Euroconsult, che guiderà un consorzio formato da Airbus Defence & Space, CGI, Istituto Affari Internazionali, Hisdesat e SpaceTec Partners, in qualità di subcontractors. Lo studio andrà ad unirsi ad altri finanziati dall’Agenzia spaziale europea, mentre altre sinergie sono attese dalla Commissione europea, che sta portando avanti studi sullo stesso argomento. “Questo studio ci aiuterà a trovare nuove forme di cooperazione in uno scenario complesso”. Ha detto il numero uno dell’Eda, Jorge Domecq. “Se consideriamo che le capacità Govsatcom hanno una caratterizzazione duale, uno degli obiettivi principali è quello di identificare un modello di cooperazione efficiente e sostenibile, implementando il nostro lavoro con quello della Commissione”. Le comunicazioni satellitari governative, ha spiegato Pacome Revillon di Euroconsult, stanno evolvendo per effetto dei cambiamenti dei requisiti operativi e della disponibilità di nuove soluzioni costo-efficaci. “Il consorzio – ha detto Revillon – riesce a combinare tutta la catena di valore delle comunicazioni satellitari con un progetto istituzionale che garantisce l’indipendenza e la neutralità dei risultati”. Nel 2013 le comunicazioni satellitari sono state identificate dal Consiglio europeo come una delle 4 priorità per lo sviluppo delle capacità, insieme a rifornimento in volo, velivoli a pilotaggio remoto e cyber defence. Lo scopo è quello di preparare satelliti di nuova generazione per le comunicazioni da utilizzare dopo il 2025. La road map del programma prevede che entro il 2016 sia messo a punto un business case con specifiche tecniche, unitamente ad un piano di gestione, che permetta agli Stati di valutare diverse opzioni in termini di cooperazione e architettura di sistema

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