Il colosso italiano della difesa ha preso la sua decisione: parteciperà alla gara per il T-X dell’US Air Force anche senza Raytheon. Dopo l’annuncio dell’interruzione della collaborazione con l’azienda americana per presunte incomprensioni sui costi dell’offerta, Leonardo ha finalmente chiarito i dubbi sulla partecipazione alla gara e lo ha fatto ribadendo l’offerta del T-100, il sistema di addestramento integrato sviluppato sull’M-346 dell’ex Alenia Aermacchi. “L’impegno di Leonardo in questa competizione si basa sull’esperienza e sulla capacità di comprendere a fondo i requisiti addestrativi dei piloti militari e sulla competitività del nostro sistema di addestramento integrato T-100, in grado di soddisfare le attuali e future esigenze della U.S. Air Force”, ha dichiarato il numero uno Mauro Moretti.
Leonardo “opererà attraverso la controllata americana Leonardo DRS che agirà in qualità di prime contractor“, si legge nella nota del costruttore. “Ciò consentirà a Leonardo di valorizzare al massimo la leadership in campo aeronautico e nel settore dell’addestramento di piloti militari”, prosegue il comunicato. Bill Lynn, ad di Leonardo DRS ha detto: “Siamo orgogliosi di offrire per questa gara altamente competitiva una soluzione matura, tecnologicamente avanzata e già operativa, che produrrà positivi effetti economici negli Usa”. Nella propria offerta al Pentagono, Leonardo DRS sarà supportata da CAE USA per la progettazione e lo sviluppo del Ground Based Training System (Gbts), il sistema di simulazione basato a terra. La notizia era attesa da giorni dopo l’annuncio, a fine gennaio, della fine della collaborazione con Raytheon, primo partner del costruttore italiano con CAE USA e Honeywell Aerospace.
La gara riguarda il programma Air Force Advanced Pilot Training degli Stati Uniti, meglio conosciuto come T-X, per la sostituzione degli aerei T-38 dell’Usaf impiegati per l’addestramento avanzato dei piloti militari americani. Si prevede un ordinativo di 350 velivoli per un valore stimato in miliardi di dollari. Il contratto (stimato intorno ai 16 miliardi di dollari) dovrebbe essere assegnato dal Pentagono quest’anno, mentre la fase di sviluppo è attesa tra il 2018 e il 2022, per consentire l’operatività dal 2024 e le consegne entro il 2030. Con queste tempistiche, l’annuncio del ritiro di Raytheon era stato considerato “non da grande azienda quale è”, secondo le parole del presidente di Aiad Guido Crosetto, e aveva fatto paventare il ritiro dell’intera offerta per il T-100. Da Piazza Monte Grappa è invece arrivata la conferma: Leonardo parteciperà alla gara.
L’offerta del colosso italiano, che prevede oltre all’aereo anche simulatori, sistemi didattici e aule altamente informatizzate, se la dovrà vedere con le tre proposte rimaste, dopo che la scorsa settimana Northrop Grumman ha annunciato il proprio ritiro. Permangono dunque le offerte di Lockheed Martin, che presenta il T-50A in collaborazione con Korean Aerospace Industries, quella di Boeing, che ha costruito un progetto clean-sheet (da zero) insieme a Saab, e quella, ancora più misteriosa del Freedom Trainer di Sierra Nevada e Turkish Aerospace Industries.