Leonardo, i risultati dei primi nove mesi del 2017

Di Redazione Airpress

“La performance dei primi nove mesi dell’anno è in linea con le attese per l’Aeronautica e per l’Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza; sono tuttavia emerse alcune criticità nel settore Elicotteri per le quali abbiamo già intrapreso una serie di azioni”. Così l’amministratore delegato Alessandro Profumo ha commentato i Risultati al 30 settembre 2017 di Leonardo, il campione nazionale del settore aerospazio e difesa. Il consiglio di amministrazione si è riunito oggi sotto la presidenza di Gianni De Gennaro, approvando all’unanimità i dati relativi ai primi nove mesi dell’anno. “Il 2017 – ha aggiunto Profumo – sarà un anno più difficile del previsto ma confido nei punti di forza dei tre business principali del Gruppo e sono fiducioso delle prospettive di crescita nel medio-lungo periodo”.

Gli ordini sono pari a quasi 8 miliardi di euro, in calo del 48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se però non si tiene conto dell’effetto eccezionale dell’acquisizione del contratto Eurofighter per il Kuwait (del valore di 7,95 miliardi) sui dati 2016, gli ordini del 2017 sono in crescita di oltre il 5%. In linea con l’anno scorso il portafoglio ordini, 33.931 milioni di euro (-1,9%). “Il portafoglio ordini – spiega il Gruppo – assicura una copertura in termini di produzione equivalente prossima ai tre anni”. Il book to bill risulta è pari a 1, in miglioramento (sempre escludendo l’effetto del contratto EFA-Kuwait) rispetto allo 0,94 del 2016. Anche i ricavi, 7.984 milioni di euro, risultano in linea con i primi nove mesi del 2016, nonostante l’effetto del cambio negativo euro/sterlina. “A fronte di una riduzione degli Elicotteri, che continuano a risentire di due ritardi nelle attività produttive su talune linee di prodotto, l’Aeronautica inizia a beneficiare dei ricavi sul programma EFA Kuwait”.

In decremento l’EBITA, pari a 703 milioni di euro, sceso del 5,8% rispetto al 30 settembre 2016. Come spiegato da Profumo, tale indicatore risulta fortemente influenzato dal calo di volumi e redditività degli Elicotteri, a fronte dei migliori risultati dell’Aeronautica e dell’Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza. Ne consegue tra l’altro un calo del risultato netto ordinario (-20%), che raggiunge quota 272 milioni di euro. Il Free Operating Cash Flow è negativo per 972 milioni, “in linea con la usuale tendenza del Gruppo a registrare significativi assorbimenti di cassa nei primi trimestri”. Cresce, seppur del 3%, l’indebitamento netto di Gruppo, a causa dell’assorbimento di cassa e del cash-out legato all’acquisto dell’americana Daylight Solutions, all’aumento della partecipazione nell’azienda dei lanciatori spaziali, Avio (45 milioni), e al pagamento di dividendi per 81 milioni.

Considerando i dati su base trimestrale, gli ordini sono cresciuti del 9,4% rispetto al terzo trimestre 2016, mentre i ricavi, sullo stesso periodo, sono cresciuti dell’1,4%.

Per quanto riguarda le difficoltà del settore elicotteristico, esso “risente ancora di condizioni di mercato particolarmente sfavorevoli cui si aggiunge l’effetto di ritardi nel conseguimento livelli adeguati di redditività su alcuni prodotti e una performance industriale al di sotto delle aspettative”, ha spiegato piazza Monte Grappa. “Pur in un contesto che rimane caratterizzato dall’incertezza e dalle difficoltà di alcuni mercati di riferimento – prosegue la nota – l’andamento a settembre 2017 mostra un livello di nuovi ordinativi in crescita rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (+11,2%, ndr). I risultati economici hanno risentito di rallentamenti negli avanzamenti produttivi, con una redditività che pur mantenendosi in doppia cifra, risulta in flessione (EBITA pari a 238 milioni, -16,5%, ndr)”.

Per tale ragione, il cda ha deciso di rivedere la Guidance del Gruppo per l’anno 2017. Le attese sui ricavi passano da 12-12,5 miliardi di euro a circa 12 (ipotizzando la finalizzazione dei contratti C27J export). Per i ricavi, si passa da circa 12 miliardi di euro a 11,5-12, mentre per l’EBITA da 1.250-1.300 a 1.050-1.100. Restano stabili invece le attese sull’indebitamento di gruppo, pari a circa 2,5 miliardi di euro.