Libia, i piani militari del governo

Di Michela Della Maggesa

L’Italia realizzerà un ospedale da campo a Misurata, in Libia, nei pressi dell’aeroporto. L’operazione, denominata “Ippocrate”, coinvolgerà 300 militari: 60 tra medici e infermieri, 135 per supporto logistico e 100 unità di paracadutisti della Folgore. Verranno inviati anche mezzi aerei e navali a supporto del personale militare. Ad essere coinvolte saranno soprattutto le basi di Trapani, Gioia del Colle e Sigonella. Ha dichiararlo il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nelle sue comunicazioni alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. “Curare i militari libici che combattono l’Isis a Sirte è un obbligo morale, come è nostro dovere rispondere alla richiesta di aiuto del governo libico “. Ha detto Pinotti.

La missione pianificata dalla Difesa era stata richiesta dal governo Serraj. “I militari del governo di accordo nazionale stanno combattendo il terrorismo anche per noi, non possiamo girarci dall’altra parte. Li abbiamo curati in Italia, abbiamo inviato medicinali, li sosterremo anche in Libia”.  il ministero della Difesa darà ordine alla nave San Marco della Marina Militare di dirigere verso la Libia dal porto di La Spezia, dove sono stati caricati mezzi e uomini della Folgore e della Sanità militare.

Ad agosto  – rileva il Cesi – la guerra civile libica non ha conosciuto significativi scossoni politici. La profonda reticenza alla cooperazione e al compromesso mostrata da entrambi i contendenti, alimentata sia dalla lottizzazione delle principali cariche istituzionali nel futuro assetto politico nazionale sia dai conflitti tra tribù e milizie, potrebbe rendere decisamente complicata l’entrata in vigore degli accordi di Skhirat e prolungare i tempi del negoziato nei prossimi mesi. Dunque, la nascita dell’autentico Governo di Unità Nazionale (GUN) è inevitabilmente legata alla fiducia di Tobruk al progetto del leader del CP Serraj.