L’intervento italiano a Mosul durerà due anni

Di Michela Della Maggesa

“L’Italia era pronta da fine aprile, team avanzati sono già sul posto per fare ricognizione e da fine maggio la task force inizierà a operare a protezione dei lavori di messa in sicurezza della diga di Mosul, sul Tigri”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in una intervista pubblicata su Quotidiano Nazionale.  “Inizialmente  saranno cento uomini, poi, mano a mano che aumenteranno le esigenze di protezione del cantiere, saliremo, tra settembre e ottobre, a 450 soldati: la Trevi ci ha comunicato che i lavori dureranno dai 12 ai 18 mesi e inizieranno il primo settembre. Noi siamo pronti a restare fino a due anni, secondo necessità, fino a che la diga sarà stata messa in sicurezza”. Pinotti ha quindi spiegato che la presenza di altri 500 soldati italiani a poche decine di chilometri dalla zona controllata da Daesh non significa che la Difesa stia pensando di mandare nostri aerei a bombardare l’Iraq, nonostante gli americani lo abbiano chiesto. “I nostri velivoli – afferma il ministro – svolgono una missione di ricerca e acquisizione obiettivi, specializzazione nella quale siamo tra i migliori al mondo, e che è fondamentale per chi fa operazioni di attacco al suolo. Quello che servirà a Mosul, e che ci sarà, è la cosiddetta personnel recovery”.