L’Italia festeggia Parmitano e l’equipaggio della ISS

Di Michela Della Maggesa

“L’Italia ha sempre avuto e continuerà ad avere un ruolo di primo piano nell’attività della Stazione Spaziale Internazionale”, a dirlo il commissario straordinario dell’Agenzia spaziale italiana, Aldo Sandulli, che assieme al sottocapo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Paolo Magro e a Frank de Winne, head of the European Astronaut Centre dell’Agenzia spaziale europea, ha salutato a Roma l’equipaggio della Soyuz Expedition 36/37, composto da Luca Parmitano, astronauta Esa e pilota sperimentatore dell’AM, Karen Nyberg, astronauta Nasa e dal comandante Fyodor Yurchikin, cosmonauta Roscosmos. “La missione – ha detto de Winne – ha portato diversi benefici a tutta la società, conoscenza scientifica e posti di lavoro. La Stazione Spaziale – ha sottolineato – è di per sé un investimento che crea nuovi posti di lavoro e supporta quelli esistenti. Inoltre spinge l’industria aerospaziale europea a diventare sempre più competitiva”. La missione “Volare”, la prima di lunga durata dell’Asi, ha preso il via il 28 maggio 2013 e si è conclusa dopo 166 giorni in orbita, atterrando nelle steppe del Kazakistan.

L’Aeronautica investe sullo spazio

Nella missione ha avuto un ruolo centrale il maggiore Luca Parmitano, sesto astronauta italiano ad andare nello spazio e quarto a entrare sulla ISS. Con Volare l’Italia ha messo a segno importanti traguardi, tra cui la prima attività extraveicolare per un italiano. “L’Aeronautica guarda allo spazio con sempre maggiore interesse”. Ha dichiarato il generale Magro, spiegando che le applicazioni spaziali sono fondamentali anche per i sistemi in uso alla Forza Armata. “Oltre all’osservazione della Terra – ha detto il sottocapo di SMA – ci sono tematiche che stanno acquisendo un significato sempre crescente per l’Aeronautica e mi riferisco alle comunicazioni, al geoposizionamento ed anche al volo ipersonico e suborbitale, che costituisce un nuovo ambito da esplorare e che richiederà nuovi sviluppi tecnologici ed anche nuovi protocolli per il trasporto”. Ma a questo si aggiungeranno anche nuove tecnologie e capacità per nano e micro satelliti a basso costo, meteorologia spaziale e medicina, tutti campi dove – ha proseguito Magro – la “dimensione umana si coniuga con quella tecnologica” e dove l’Aeronautica ha “acquisito molte competenze sulle quali continuare ad investire”.

La visione di Luca Parmitano

Ma quale sarà la prossima frontiera dell’esplorazione spaziale? “Questo è un momento di grande crescita – ha dichiarato ad Airpress Luca Parmitano, appena nominato “ambasciatore” del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea –. Da un lato stanno crescendo i vettori commerciali privati, dall’altro si sta sviluppando il volo interplanetario, con vettori in grado di andare oltre l’orbita bassa terrestre. Questi due processi sono paralleli ed egualmente importanti, ma ancor più importante è riuscire a mantenere il livello di conoscenza conquistato e continuare a crescere”. “Al di là del prossimo obiettivo, che sia l’esplorazione di Marte o il passaggio su un asteroide – ha aggiunto l’astronauta Esa -, la cosa fondamentale è la visione del futuro: riuscire a lasciare l’orbita bassa per andare ancora più lontano. Oggi grazie alla ISS – ha concluso – le Agenzie spaziali di tutto il mondo stanno compiendo i primi passi per permettere alle prossime generazioni di fare il salto”.