L’Italia rafforzerà la sua presenza in Afghanistan

Di Francesco Pesce

L’Esercito Italiano non lascerà l’Afghanistan, al contrario, rafforzerà la sua presenza nel Paese asiatico. Lo ha affermato alla Camera dei Deputati il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, rispondendo a una interpellanza.

“Il governo ha già deciso di rimodulare la pianificazione di rientro di alcune capacità del contingente e di aumentarne la consistenza numerica nell’ultimo trimestre dell’anno, in una misura ritenuta idonea a compensare il rientro di quella parte del contingente spagnolo che era dedicata alla Force Protection” ha specificato l’esponente dell’esecutivo.

Smentiti, quindi, i passati annunci del governo sul ritiro pressoché totale delle truppe italiane dal territorio afghano entro la fine di ottobre 2015. “L’Italia è da molti anni presente in Afghanistan in una missione che ha senza dubbio garantito, rispetto alle condizioni del passato, un più elevato livello di sicurezza, partecipazione democratica e progresso sociale ed economico del Paese” ha specificato Rossi in Parlamento, aggiungendo anche che “l’eventuale disponibilità del Paese a continuare la missione dovrà comunque tenere conto delle valutazioni e delle decisioni che saranno collegialmente prese in ambito Nato fin dai prossimi incontri”.

Il riferimento alla Nato non è casuale: pare infatti che il ripensamento del governo sia dovuto alle richieste degli Stati Uniti. I Talebani hanno recentemente conquistato la città di Kunduz, nel nord del Paese, e il generale americano John Campbell ha chiesto a Obama di interrompere il ritiro dei 10mila soldati statunitensi, avanzando la stessa richiesta ai principali alleati impegnati nella missione Nato ‘Resolute Support’: la Germania e l’Italia.

 

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