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Nella giornata di oggi, al Dubai Airshow, Leonardo ha tenuto un briefing avente ad oggetto l’addestratore avanzato M-346 in versione FA (Fighter Attack) e le capacità per la sorveglienza di alcune delle sue piattaforme unmanned. L’M-346 FA rappresenta uno dei prodotti di punta nell’area. Il programma, fa sapere Leonardo, “ha già suscitato l’interesse di molte forze aeree”, “comprese – si apprende a Dubai – alcune di quelle che hanno già in linea l’addestratore” (l’M-346 è stato acquisito dall’Aeronautica militare italiana, da quella israeliana, in 30 esemplari, dalla Polonia e dalla forza aerea di Singapore, ndr).

Il sistema è in mostra a Dubai equipaggiato con diversi sistemi, compreso il radar multimodo a scansione meccanica Grifo e diversi tipi di armamento. Con l’FA – dopo la variante AJT, Advanced Jet Trainer per l’addestramento avanzato dei piloti militari e quella doppio ruolo denominata M-346FT (Fighter Trainer) – Leonardo completa il concetto di famiglia M-346. “Il velivolo ha tutte le caratteristiche per essere non solo un eccellente addestratore avanzato, – sottolinea Leonardo – ma anche un efficiente velivolo da combattimento tattico, in grado di svolgere missioni operative con costi inferiori rispetto ai caccia di prima linea”.
Per quanto riguarda invece le piattaforme unmanned, Leonardo, che in statica esibisce anche l’unmanned ad ala rotante HERO, ha effettuato ieri la consegna del Falco EVO al cliente di lancio. Un paese del Medio Oriente. Il Falco EVO, versione evoluta del sistema a pilotaggio remoto della famiglia Falco di Leonardo, è una piattaforma di sorveglianza e di acquisizione informazioni che può volare per oltre 20 ore consecutive con la capacità di imbarcare equipaggiamenti fino a 100 kg. Il sistema e’ stato già selezionato da due Paesi del Medio Oriente, replicando il successo del Falco, scelto da cinque clienti internazionali.

Tra i protagonisti della giornata di ieri, anche il caccia europeo Eurofighter. Al programma Leonardo partecipa, assieme ad Airbus Group e BAE Systems con una quota di circa il 19%. Durante un briefing, a cui hanno partecipato, oltre ai vertici del consorzio, i piloti delle aeronautiche che lo hanno in linea, sauditi compresi, e l’Air Vice Marshall della Royal Air Force, Jerry Mayhew, è stato sottolineato come ad oggi il programma, oggetto di continui avanzamenti capacitivi, abbia accumulato 599 ordini e 524 consegne. Il Typhoon ha otto clienti, sette dei quali lo hanno già in linea.

Il 2017 è stato un anno molto impegnativo per il caccia europeo, che ha partecipato con successo a diverse missioni Nato di air policing e ad alcune importanti esercitazioni, tra cui quella di Nellis, in Nevada, dove l’EFA ha volato anche con l’F-35. “Negli Stati Uniti i due caccia hanno volato assieme – ha detto Mayhew – e hanno comunicato tra di loro”. Sia il Regno Unito che l’Italia utilizzeranno l’Eurofighter e l’F-35, rispettivamente come caccia da superiorità aerea e da attacco al suolo.

Sempre ieri, a Dubai, è stato inoltre fatto il punto sul programma AW609. All’Airshow l’azienda espone per la prima volta il mockup della cabina del convertiplano in versione Search & Rescue. Per il velivolo sono allo studio tre configurazioni: VIP, SAR ed EMS, tutte potenzialmente interessanti, date le caratteristiche territoriali, per l’area del Golfo. Nel 2015 l’AW609, in configurazione Search and Rescue è stato selezionato in sei esemplari (3 + 3) dal Joint Aviation Command degli Emirati Arabi. Il contratto – si apprende a Dubai – sembrerebbe essere vicino. Recentemente l’AW609, che oltre agli Emirati potrebbe suscitare nella zona l’interesse di altri utilizzatori, civili e militari, ha completato una serie di prove e per il 2019 è prevista l’entrata in servizio delle prime macchine con certificazione civile americana.