La sottocommissione per il commercio, la giustizia e le scienze del Senato Usa ha approvato, per l’esercizio fiscale 2017, finanziamenti per 19,3 miliardi di dollari a favore della Nasa, in linea con il 2016, ma – sottolinea spacenews -, con un aumento significativo per il programma Space Launch Systems (SLS). “Questo livello (l’iter per l’approvazione non è ancora concluso, ndr) permette alla Nasa di continuare a sostenere le missioni scientifiche e di esplorazione in corso e garantisce lo sviluppo dello Space Launch System e della capsula Orion”. Ha dichiarato il senatore Richard Shelby.
Il programma SLS è quello maggiormente sostenuto dagli Usa per il nuovo esercizio fiscale. Il nuovo veicolo di lancio pesante americano riceverà infatti circa 2,15 miliardi di dollari, 150 milioni in più rispetto al 2016 e 849 milioni oltre quanto richiesto dall’Agenzia. In particolare, 300 milioni serviranno a finanziare direttamente lo stadio superiore Exploration, con l’obiettivo di averlo disponibile prima del 2021, anno previsto per la prima missione con equipaggio del sistema SLS/Orion. Alla capsula andranno invece 1,3 miliardi di dollari, 30 milioni in più sul 2016 e 180 oltre le richieste dell’Amministrazione.
A meno di sostanziali variazioni – già attese – ai programmi scientifici andranno 5,4 miliardi di dollari, 200 milioni in meno di quanto preventivato. Ai voli commerciali con equipaggio andranno 1,18 miliardi e 687 milioni alla tecnologia spaziale. “La Nasa potrà avere un programma spaziale robusto e bilanciato”. Ha detto la senatrice Barbara Mikulski. Lo scopo principale degli Stati Uniti nel breve periodo è di avere un sistema di trasporto spaziale per equipaggi e non, estremamente affidabile e indipendente, così come di sganciarsi dai russi, con nuovi sistemi di propulsione Made in Usa, da installare sul nuovo lanciatore pesante Vulcan Centaur, che sostituirà i lanciatori Atlas V e Delta IV.
Intanto, la Nasa ha selezionato Aerojet Rocketdyne, la stessa società che sta sviluppando uno stadio alternativo al BE-4, che equipaggerà il Vulcan, l’AR1, per progettare e sviluppare un sistema di propulsione elettrico di nuova generazione per usi spaziali-commerciali, capace di supportare missioni di esplorazione nello spazio profondo, incluse le missioni Nasa Asteroid Redirect Mission (ARM) e Journey to Mars. Il contratto per l’Advanced Electric Propulsion System (AEPS) vale circa 67 milioni di dollari e copre 3 anni di lavoro. Secondo l’Agenzia l’efficienza energetica data da propulsori elettrici NG sarà 10 volte superiore a quella offerta dai sistemi chimici attuali. A guadagnarne anche la spinta, che sarà due volte più potente dei sistemi elettrici esistenti.
“Con questo contratto vogliamo sviluppare componenti per applicazioni spaziali iniziali, in grado di aprire la strada ad una missione dimostrativa ad energia solare entro la fine del decennio”. Ha detto Steve Jurczyk, del Nasa Space Technology Mission Directorate. “Questa tecnologia farà progredire le nostre capacità di trasporto in una vasta gamma di missioni di esplorazione dello spazio profondo, umane e robotiche, così come in quelle private commerciali”.