Lockheed Martin, contratto con l’Us Army per altri radar Q-53

Di Stefano Pioppi

Lockheed Martin si è aggiudicata un nuovo ordine dall’Esercito statunitense per la fornitura di altri sistemi radar AN/TPQ-53. Il contratto di produzione a pieno rateo, del valore di circa 1,6 miliardi di dollari, porterà il numero di sistemi in dotazione all’Us Army a un numero superiore ai 170. Dal primo contratto del 2007, infatti, LM ha vinto altre cinque commesse per un totale di oltre 100 Q-53, di cui 95 già consegnati all’Esercito. A gennaio, l’azienda ha completato la realizzazione del centesimo esemplare. Il Q-53, che Lockheed Martin produce presso i propri stabilimenti di Syracuse, Owego (New York), Moorestown (New Jersey) e Clearwater (Florida), “supporta le truppe in combattimento rilevando, classificando, tracciando e identificando la posizione del fuoco  nemico indiretto in modalità a 360 o 90 gradi”, spiega il costruttore. Il radar può essere usato sia per la sorveglianza aerea, sia per l’acquisizione di bersagli attraverso un solo sensore tattico. Si configura come radar multi-missione (Mmr) che identifica e monitora sistemi aerei, passando le informazioni a un centro di comando e controllo. Per tali caratteristiche, associate alla mobilità sul campo di battaglia e alla rapidità di set up (soli cinque minuti), è impiegato soprattutto in missioni di contro-insorgenza e per operazioni di combattimento ad alta intensità.

“Il sistema aiuta le truppe a conoscere ciò che succede intorno a loro in un mondo sempre più complicato”, ha spiegato il direttore del programma di Lockheed Martin Rick Herodes. “Ciò che è speciale del sistema radar Q-53 è la flessibilità connaturata ai propri software Active electronically scanned array (Aesa)”. La possibilità di aggiornare il software per eventuali nuove minacce, permette, ha aggiunto Herodes, “una rapida reazione a qualsiasi cosa accade dopo. In questo modo il primo sistema radar Q-53 della linea più essere rapidamente aggiornato per essere capace esattamente come il 170esimo”. Le nuove minacce includono però anche sistemi a pilotaggio remoto (Unmanned aerial systems, Uav). Per il loro efficace contrasto, Lockheed Martin e Us Army hanno stipulato un contratto lo scorso novembre, del valore di 28 milioni di dollari, la cui finalità è proprio di garantire all’AN/TPQ-53 capacità di reazione rapida anche contro i sistemi Uav.