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Luca Parmitano di nuovo nello spazio. Il pilota dell’Aeronautica Militare e astronauta italiano dell’Agenzia spaziale europea (Esa), è stato candidato per un’opportunità di volo sulla ISS per il maggio 2019. L’annuncio è arrivato dal direttore generale dell’Esa, Jan Woerner, durante la riunione del consiglio a livello ministeriale dell’Agenzia spaziale europea, svoltasi a Lucerna. La decisione formale sarà presa in primavera del 2017 dal Multilateral Crew Operations Panel, il forum principale per il coordinamento e la risoluzione delle questioni relative all’equipaggio della stazione spaziale. La partecipazione dell’Esa all’avamposto spaziale è stata prorogata fino al 2024, unitamente a Nasa, Russia, Jaxa e Canada. “Siamo molto orgogliosi della candidatura di Luca Parmitano”, ha detto Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Le operazioni di volo spaziale, la scienza e la tecnologia sono un esempio fondamentale per i nostri studenti e l’Italia è in prima linea nella scoperta di un universo che non ha limiti di meraviglia”.

Luca Parmitano, che volato nel 2013, ha ricevuto la Distinguished Service Medal della Nasa come riconoscimento per il sangue freddo dimostrato durante la passeggiata spaziale che fu interrotta a causa di perdite d’acqua nel suo casco. “Parmitano è un uomo ispirato che dimostra come le persone possono superare qualsiasi ostacolo”, ha detto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston. “Questa seconda opportunità di volo conferma il suo alto livello di preparazione e l’importanza del ruolo italiano in Esa, nell’esplorazione dello spazio e nella scienza”.

Il secondo volo di Parmitano e il prolungamento della vita operativa della ISS non sono le uniche notizie arrivate dalla ministeriale che riguardano l’Italia. Dal consesso infatti è arrivata la conferma sul proseguimento del programma ExoMars e della seconda parte della missione 2020 che prevede l’arrivo di un lander sul Pianeta Rosso. Per l’Italia, che ne ha la leadership con il 45% complessivo del contributo, è una conferma particolarmente importante, visto che il nostro Paese è prime scientifico, tecnologico e industriale. Per quanto riguarda i lanciatori, a Lucerna si è decisa la prosecuzione del programma di evoluzione del Vega (Vega C plus e Vega E) incluso lo sviluppo di un nuovo motore a propulsione liquida ossigeno-metano per il terzo stadio. Approvato inoltre lo sviluppo a guida italiana del  veicolo di rientro Space Rider, evoluzione del dimostratore del veicolo di rientro spaziale IXV.

In merito all’osservazione della Terra c’è stato un accordo con l’esecutivo di Esa per rafforzare le capacità del centro Esrin, che ha sede a Frascati,  includendo un team dedicato per le attività di downstream e le applicazioni legate alla space economy. Confermato infine l’impegno sullo sviluppo di applicazioni integrate in linea con l’evoluzione delle telecomunicazioni satellitari, dove le aziende italiane sono ben posizionate. L’investimento italiano nel settore è raddoppiato. L’Italia resta il terzo contributore dell’ Esa e rafforza il proprio ruolo nella cabina di regia per le strategie e i programmi Esa. “Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa ministeriale”. Ha dichiarato Roberto Battiston. “Siamo riusciti a includere in modo forte e con guida nazionale gran parte dei grandi programmi europei, che valorizzeranno il comparto nazionale industriale e che hanno contribuito a formare l’ossatura di questa ministeriale. Ci siamo riusciti quando era più facile, bastava mettere l’accento sul finanziamento, ma soprattutto quando le nostre proposte erano in contrasto con altre, abbiamo dimostrato la nostra capacità propositive e siamo comunque riusciti a farle passare”.