Lo scorso 9 maggio l’U.S. Air Force ha annunciato di voler riattivare il 65° Squadron Aggressor sulla base di Nellis, per espandere e migliorare le proprie capacità di addestramento su velivoli di quinta generazione. A tal fine arriveranno in Nevada 11 F-35A. La decisione è stata presa dopo le raccomandazioni del generale Mike Holmes (comandante dell’Air Combat) per migliorare l’addestramento negli scenari più complessi, aggiungendo velivoli di quinta generazione a complemento di quelli di quarta attualmente impiegati. A supporto di questa strategia operativa, la Forza Armata ha deciso di creare uno squadron aggressor di quinta generazione con nove F-35A “non combat capable”, provenienti dalla base di Eglin (Florida). “Questa decisione ci consentirà di utilizzare i primi F-35 di produzione per preparare i piloti a combattimenti complessi”. Ha dichiarato il segretario dell’Air Force, Heather Wilson.
“Gli squadron aggressor hanno affinato le capacità dei nostri piloti fin dagli anni ‘70”. Spiega il capo di stato maggiore dell’aeronautica statunitense, generale David L. Goldfein. “Forniscono realismo alle esercitazioni e il loro è un apporto fondamentale. Questi F-35 in funzione di aggressor ci terranno un passo avanti rispetto ai nostri avversari per i prossimi anni”.
Il trasferimento dei caccia dalla Florida al Nevada non avverrà fintantoché sulla base di provenienza non arriveranno nuovi velivoli, nel 2022. Il 65°, che utilizzava caccia F-15 Eagle, era stato dismesso nel 2014. L’USAF ha inoltre assegnato a Nellis due F-35A per inserirli nel 24° Tactical Air Support Squadron, equipaggiato con caccia F-16, la cui funzione primaria è quella di effettuare, addestramento di close-air support (missioni aria-suolo). La riattivazione dello squadron di aggressor e l’aggiunta di velivoli comporterà l’impiego sulla base di ulteriori 194 militari e 37 imprese.