Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha preso parte alla riunione congiunta dei ministri difesa-esteri della Ue a Lussemburgo dove si è riunito il Comitato direttivo dell’European Defence Agency (EDA) e a seguire il Consiglio affari esteri (CAE) in formato Difesa. “Grazie all’impegno italiano si è fatto un passo avanti per una migliore cooperazione per la sicurezza nel Mediterraneo” ha detto il ministro rispondendo ai giornalisti. “Al Consiglio dei ministri della Difesa europei è stata registrata positivamente la nostra proposta, che abbiamo finalizzato assieme ad un gruppo di Paesi, per un coordinamento strategico di tutte le operazioni Ue e Nato che si svolgono nel Mediterraneo”. “Sono già attivi strumenti come Eunavfor-Med che hanno l’obiettivo di contrastare le reti di scafisti. La proposta che ho consegnato all’Alto rappresentante Federica Mogherini e al Segretario della Nato Jens Stoltenberg – ha proseguito il ministro – raccomanda di riunire sotto un’unica regia operazioni che abbiano gli stessi obiettivi. Oggi il Mediterraneo è una vera e propria emergenza: è lì che si affacciano i principali conflitti, è lì che cresce il terrorismo ed è da lì che partono i principali flussi migratori. Per essere davvero efficaci dobbiamo essere uniti”. In merito alla Libia “siamo tutti consapevoli che esiste una situazione ancora fragile” ha dichiarato Pinotti ricordando che “consolidare e rendere più inclusivo, accettato e forte questo governo è il passaggio fondamentale, propedeutico agli altri”. “Credo che la comunità internazionale debba continuare a lavorare come sta facendo, cioè sostenendo chiaramente con forza il nuovo governo e quindi dando un messaggio chiaro alla Libia: quello è il governo che la comunità internazionale intende sostenere”. Il ministro ha poi sottolineato l’importanza dell’intervento in videoconferenza del primo ministro libico Fayez Al Sarraj di fronte ai ministri degli esteri e della difesa dell’Ue. Intervento che “lasciava già intravedere l’esistenza di esigenze sulle quali la Libia potrebbe chiedere l’aiuto della comunità internazionale”, ha concluso.