Rimozione dei requisiti di prossimità per gli attacchi contro ostili e rapporti più stretti con i militari afghani di rango inferiore. Queste le novità volute dal segretario alla Difesa Usa James Mattis per aumentare l’efficacia dell’impegno americano in Afghanistan.
Le forze armate statunitensi non saranno dunque più legate alle vecchie regole di ingaggio nel caso di incontro con ostili sul campo di battaglia. Infatti, come riporta DefenceNews, Mattis ha ricevuto dalla Casa Bianca la piena libertà di modificare le regole di ingaggio e di adattarle ai combattimenti nello stato stato afghano. In realtà, non si tratta di una novità assoluta, in quanto negli ultimi anni molti funzionari di Washington hanno sostenuto un allentamento delle regole di impegno che dettano come le truppe debbano condurre le operazioni di combattimento in Afghanistan, Iraq e Siria.
I cambiamenti, secondo il segretario Mattis, potrebbero permettere agli Stati Uniti di muoversi più rapidamente sul fronte per sconfiggere le organizzazioni terroristiche. Le regole d’ingaggio sono spesso classificate e in generale, i funzionari militari non potrebbero discutere un diretto ordine.
Nel discorso del 21 agosto che annunciava la nuova strategia afgana, il presidente Donald Trump aveva detto di “sollevare le restrizioni e ampliare le autorità” per le operazioni sul campo. “Aumentiamo così la determinazione delle forze armate americane per colpire terroristi e reti criminali che seminano violenza e caos in tutto l’Afghanistan”, ha aggiunto in riferimento alla possibilità di un cambio di strategia militare, cosa messa in pratica attraverso la carta bianca consegnata a Mattis sulle regole d’ingaggio.
Mattis ha sfruttato questa possibilità e ha implementato almeno due cambiamenti: la rimozione dei requisiti di prossimità per gli attacchi contro le forze talebane e la diffusione di consulenti statunitensi e alleati tra le unità afghane di rango inferiore. Soprattutto il secondo punto sembra rilevante, poiché in precedenza le forze Usa erano in contatto solo con le forze afghane ai livelli più alti, ha notato il chairman dei Joint Chiefs of Staff Jon Dunford, e non a livello delle brigate o dei battaglioni, dove avviene la maggior parte delle “azioni decisive”. Ciò è importante, poiché il supporto aereo statunitense richiede che i consiglieri statunitensi abbiano una comunicazione veloce e effettiva. In ogni caso, il segretario Mattis ha voluto sottolineare che gli Stati Uniti continueranno a fare tutto ciò che è “umanamente possibile” per evitare la morte di civili.