L’intensa giornata di Donald Trump a Bruxelles è iniziata nel cuore dell’Unione europea. Il tycoon ha infatti raggiunto nella sede del Consiglio europeo il suo presidente Donald Tusk e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Dopo una prima sessione a tre, sono stati raggiunti dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e dall’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini, in attesa del pranzo con l’altro debuttante a Bruxelles, Emmanuel Macron, nuovo presidente della Repubblica francese. Nel pomeriggio invece, l’appuntamento più atteso: l’incontro con gli altri leader dell’Alleanza atlantica, occasione anche per inaugurare il nuovo quartier generale Nato. I temi al centro del dibattito sono lotta al terrorismo e spese per la difesa. Lo zampino di Trump, almeno sull’agenda dell’Alleanza, ha già fatto il suo ingresso a Bruxelles già da mesi.
Qui, intanto, i commenti di Donald Tusk a margine del meeting mattutino con il nuovo presidente americano: stessa linea sul contro-terrorismo, ma meno intesa su clima, commercio e rapporto con Mosca.
Durante l’incontro con il presidente Trump abbiamo discusso di politica estera, di sicurezza, clima e relazioni commerciali. La mia sensazione è che ci siamo trovati d’accordo su molte aeree. Prima di tutto sul contro-terrorismo, e sono sicuro che non devo spiegare il perché. Alcune questioni rimangono però aperte, come il clima e il commercio. Inoltre, non sono sicuro al 100% che noi possiamo oggi affermare – e per noi intendo io e il presidente Trump – di avere un’opinione comune sulla Russia, sebbene quando si tratta del conflitto in Ucraina, sembri che ci troviamo sulla stessa linea.
Comunque, il principale messaggio che ho rivolto al presidente Trump è stato che ciò che dà profondità alla nostra amicizia e cooperazione sono i valori occidentali, come libertà, diritti umani e rispetto per la dignità umana. La sfida più grande oggi è il consolidamento dell’intero mondo libero intorno a questi valori, e non solo a interessi. Valori e principi prima di tutto; questo è ciò di cui noi, Europa e America, dovremmo parlare.