“Il rapporto tra Nato e Unione Europea è di importanza vitale, l’una dipende dall’altra”. Jens Stoltenberg si è così rivolto martedì ai parlamentari europei della commissione affari esteri e della sottocommissione sicurezza e difesa a Bruxelles. Ribadendo la complessità delle sfide attuali, interconnesse tra di loro e assolutamente imprevedibili nei loro sviluppi, il Segretario generale dell’Alleanza atlantica ha toccato tutti i temi più delicati del contesto internazionale e delle relazioni tra Nato e Ue.
“Il 90% dei cittadini dell’Unione Europea sono cittadini della Nato”, ha riconosciuto Stoltenberg. E di fronte a sfide che riguardo tutti, la risposta di queste due organizzazioni non può che essere unitaria. Nello specifico, la strategia della Nato si basa su “tre pilastri: maggiore forza, più dialogo, rinnovati investimenti per la prevenzione dei conflitti”, ha affermato Stoltenberg. In ognuno di questi ambiti “la cooperazione tra Nato e Unione Europea – ha proseguito il Segretario generale – è essenziale”.
Per quanto concerne il primo pilastro, la Nato starebbe implementando “il più grande sviluppo del sistema di difesa collettiva dal dopoguerra ad oggi”. Stoltenberg ha tenuto ha sottolineare che il rafforzamento della struttura militare non sarebbe necessariamente legato ad un suo effettivo utilizzo, quanto all’intenzione di “mandare un chiaro segnale” ai competitor internazionali e di prevenire la guerra. Ciò richiede un potenziamento della spesa dei paesi membri destinata alla difesa. Si sollecita, in altri termini, uno sforzo maggiore a ciascuno dei paesi membri dell’alleanza. E Stoltenberg riconosce che “c’è ancora molta strada da fare” prima di raggiungere l’obiettivo del 2% del Pil destinato alla difesa definito nel summit del 2014 in Galles.
Accanto all’incremento delle spese militari dei paesi membri però, occorre che si favorisca lo sviluppo “delle capacità locali di difesa e mantenimento delle sicurezza”, ha proseguito Stoltenberg. Nel lungo periodo è “meglio prevenire le crisi che gestirle, meglio costruire forze locali che schierare truppe straniere”.
In ogni caso, secondo il Segretario generale dell’Alleanza atlantica, il rafforzamento di una struttura preventiva dovrebbe favorire l’edificazione del secondo pilastro: il dialogo politico. Questo si rivolge in modo particolare alla Russia, nei confronti della quale si deve agire al fine di “una più costruttiva e cooperativa relazione” così da “aumentare prevedibilità e trasparenza riducendo il rischio di incidenti e incomprensioni”, ha affermato Stoltenberg. All’atteggiamento assertivo della Russia, tuttavia, il Segretario generale attribuisce la responsabilità di aver “destabilizzato l’ordine della sicurezza europea”.
I suoi commenti di fronte Parlamento europeo arrivano dopo che la conferenza Nato dei ministri della difesa della scorsa settimana ha approvato una nuova forza multinazionale per rinforzare le difese dei membri dell’alleanza che sono in prima linea di fronte alla Russia. La nuova forza decisa dalla ministeriale della scorsa settimana “sarà multinazionale per mettere in chiaro che un attacco contro un alleato è un attacco contro tutti gli alleati e che l’alleanza nel suo insieme risponderà”, ha detto Stoltenberg. La proposta ancora in esame prevede la creazione di unità multinazionali di circa 3 mila soldati che ruoteranno in Europa orientale.
Per quanto concerna la crisi siriana, il Segretario generale dell’Alleanza atlantica ha espresso il suo compiacimento per il raggiungimento di un accordo sul cessate il fuoco. “La Nato – ha assicurato Stoltenberg – supporterà ogni sforzo teso ad assicurare una fine negoziata e condivisa a questo terribile conflitto”. Nonostante il compiacimento però, ha anche sottolineato l’importanza che il cessate il fuoco sia implementato e rispettato da tutte le parti coinvolte.
Definendo il 2016 “un grande anno per le relazioni Nato-Ue”, Stoltenberg ha affermato che il Consiglio europeo previsto per giugno e il summit NATO di luglio, sarebbero un’opportunità chiave per rafforzare ancora di più l’unità e la cooperazione dei rapporti transatlantici. “Lavorando insieme, la Nato e l’Unione Europea possono aggiungere valore reale”, ha concluso.
Se il potenziamento degli strumenti di deterrenza dell’Alleanza atlantica riusciranno effettivamente a incrementare il dialogo politico con la Russia relativamente alla crisi ucraina ancora non è chiaro, intanto la collaborazione nel gruppo internazionale per il supporto alla Siria si consolida mentre l’Unione Europea e la Nato rafforzano la loro intesa per le più delicate sfide internazionali.