Il segretario alla Difesa americano, Jim Mattis, oggi a Bruxells, farà pressioni sugli alleati europei affinchè mantengano la promessa di aumentare le spese militari, come contropartita ad un aumento della spesa statunitense in Europa. Lo scrive l’agenzia Reuters, spiegando come per la prima volta i Paesi della Nato abbiano sottoposto un piano per mostrare come raggiungere l’obiettivo di spendere ogni anno per la difesa il 2% del Pil entro il 2024. Quindici dei 28 Paesi, ad eccezione degli Usa, hanno una strategia per incontrare la soglia stabilita nel 2014. “Non possiamo esternalizzare la sicurezza europea agli Stati Uniti”. Ha detto alla stampa, a margine della riunione dei ministri della Difesa della Nato, Gavin Williamson, segretario alla Difesa del Regno Unito. I dati diffusi dalla Nato – scrive Reuters – mostrano come Regno Unito, Grecia, Romania e Paesi Baltici siano prossimi alla soglia del 2%, mentre Francia e Turchia raggiungeranno presto lo stesso obiettivo. In particolare, la Francia prevede di aumentare la spesa di un terzo entro il 2025, mentre la Spagna ha fatto sapere che non raggiungerà l’obiettivo nel 2024, così come l’Ungheria che presume di arrivarci nel 2026. In ritardo anche Belgio, Olanda, Lussemburgo, Portogallo Norvegia, Danimarca e Italia. La Germania infine pensa di aumentare la spesa militare, ma non abbastanza per toccare nei tempi indicati il target richiesto dagli Usa. Per questo, è prevista una dura presa di posizione di Mattis, nei giorni scorsi a Roma per partecipare tra le altre cose alla sesta ministeriale difesa ristretta anti Isis, nei confronti degli alleati.