Nespoli: “Lo spazio fa crescere”. Prima inflight call per l’astronauta italiano

Di Michela Della Maggesa

“Ho ritrovato la stazione spaziale, così come l’avevo lasciata”. Scherza l’astronauta dell’Esa, Paolo Nespoli, con i giornalisti presenti nella sede di Asi per la prima infligh call della missione Vita. L’astronauta ha parlato anche della sua età. “Per andare nello spazio non serve essere Superman”, ha detto Nespoli, che ha da poco compiuto 60 anni, “basta essere persone normali”. “Siamo nello spazio proprio per cercare di capire come funziona il nostro corpo e anche per indagare se nel futuro potremo affrontare viaggi fuori del sistema solare”. Nespoli rimarrà sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per oltre 4 mesi, durante i quali studierà anche gli effetti della prolungata assenza di peso sul corpo. L’astronauta ha anche detto di aver parlato per 10 minuti domenica scorsa con la famiglia e in diretta ha tirato fuori da una tasca il Trasformer che il figlio Max gli ha dato e che lui ha utilizzato durante il lancio come indicatore di zero G.

“Questa la mia ultima missione? Chissà”, ha detto ai giornalisti, “forse tra 10 anni tornerò da turista”. Sulla ISS da appena cinque giorni, Nespoli si sta tra le altre cose addestrando per agganciare, con il braccio robotico, la capsula cargo Dragon della Space X, il cui lancio è in programma per il prossimo 13 agosto. “Siamo solo all’inizio della missione” ha detto, “contiamo di fare fuochi d’artificio!». “Mi piace – ha aggiunto – l’evoluzione delle attività spaziali, ormai aperte ai privati, con da un lato, i viaggi dei turisti spaziali, dall’altro le attività scientifiche e di esplorazione”. La presenza di privati come Elon Musk e la sua Space X aiuterà le agenzie spaziali governative “a concentrarsi sulle attività che non hanno ritorno economico immediato”, ha spiegato Nespoli. “L’Asi oltre agli esperimenti ha tutta una serie di programmi e, compatibilmente con il budget, farà crescere le attività spaziali italiane”. “Con lo spazio – ha aggiunto mostrando il Nodo 2 realizzato dall’industria italiana (così come Cupola, Nodo 3 e modulo Mplm) – cresce l’indotto, lo spazio fa crescere”.

L’astronauta italiano mancava dalla Iss dal 2010 e riferisce di aver trovato diversi cambiamenti: “Oggi utilizziamo molto di più la Stazione, facciamo più ricerca, prima facevamo solo attività per allestire e rendere pienamente funzionante questo primo avamposto umano nello spazio”.  Paolo Nespoli è già molto attivo sui social. “Durante il tempo libero, dalla sera alle 21 alla mattina alle 6-7, cerco di coinvolgere tutti con i social”, ha spiegato, “le foto scattate dalla Cupola e quelle interne ci aiutano a portare tutti nello spazio”.