Addio a Nichi D’Amico. Il Prof. dell’astrofisica italiana

Di Stefano Pioppi

Ci mancherà tantissimo il Prof. Nichi D’Amico, grande scienziato italiano, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) che ci ha lasciato oggi all’età di 67 anni. Una perdita improvvisa e prematura, che apre un vuoto nel panorama scientifico italiano e internazionale difficile da colmare.

Lo avevamo sentito ieri pomeriggio per commentare la scoperta di fosfina nell’atmosfera di Venere, forse una traccia di vita in un pianeta così inospitale. Come sempre, era bastato un messaggio rapido via Whatsapp per anticipare la telefonata. Cortese, disponibile e con la consueta capacità esplicativa apprezzata da generazioni di studenti universitari. Non rispondeva mai di no a richieste d’intervista, anche se rapide, a pochi minuti da qualche scoperta “sorprendente”. E lui si sorprendeva sempre con noi (e ci sorprendeva), passando dalla scienza alla filosofia, dai telescopi a immaginare la presenza di vita in altre zone dell’universo, “tra miliardi di stelle in miliardi di galassie”, con gli occhi puntati verso “il futuro della conoscenza umana”.

Nato a Palermo nel giugno del 1953, e lì laureatosi in Fisica nel 1977, ha a lungo insegnato Astrofisica all’Università di Cagliari. È stato direttore dell’Inaf Osservatorio Astronomico di Cagliari e dell’ambizioso progetto per il Sardinia Radio Telescope (Srt), aiutando il Paese a dotarsi di un’infrastruttura di livello mondiale. Nel 2015 è stato designato per la presidenza dell’Inaf, poi riconfermato alla fine dello scorso anno. Con la sua guida, l’Istituto di astrofisica ha rafforzato le relazioni internazionali, i rapporti con l’industria e con le altre istituzioni nazionali. Oggi l’Inaf è protagonista dei maggiori programmi internazionali nel campo dell’osservazione dello Spazio, dall’Extremely Large Telescope (Elt) allo Square Kilometre Array.

“Sono profondamente addolorato per la perdita di Nichi D’Amico, un grande scienziato italiano”, ha commentato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). “Nichi lascia un grande vuoto nel campo della Space Science, alla quale ha contribuito personalmente sia come scienziato di fama internazionale che come presidente dell’Inaf – ha aggiunto Saccoccia – che in questi anni ha contribuito a sostenere la partecipazione di scienziati italiani alle principali missioni scientifiche dell’Esa e della Nasa”. E ora, ha detto ancora, “la figura di Nichi D’Amico rimarrà un punto di riferimento non solo per chi ha avuto il privilegio di collaborare con lui, ma anche per gli studenti che hanno avuto la fortuna di averlo come Maestro”.

Noi abbiamo avuto la fortuna di portarlo a bordo di Airpress alla fine del 2018, affidandogli la rubrica “Oltre la Luna”. Non ha saltato un numero. L’ha redatta con la nota professionalità, costruendo un viaggio nell’astrofisica mondiale che promettiamo di ripresentare ai lettori nei prossimi giorni. Ci mancherà tantissimo il Prof. Nichi D’Amico.

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