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Un Eurofighter avanzato potrà costituire la parte centrale di ogni progetto europeo per un futuro velivolo da combattimento, pilotato o meno. Lo ha detto stamani in conferenza stampa al Farnborough International Air Show, Volker Paltzo, ceo Eurofighter Jagdflugzeug GmbH, all’indomani dell’annuncio del Regno Unito e del partner industriale BAE Systems (che con Leonardo e Airbus Group partecipa al programma Eurofighter), che guiderà il progetto per lo sviluppo di un caccia da combattimento di nuova generazione.

Il Typhoon – ha detto il ceo – costituisce lo standard per la collaborazione europea, adesso e in futuro. L’EFA sarà il pilastro di qualsiasi FCAS (future combat air systems, ndr) e giocherà un ruolo centrale nel sistema, operando a fianco di ogni esistente o nuovo asset europeo che entrerà nei futuri scenari di missione”. Secondo Paltzo il Typhoon – recentemente proposto alla Germania, anch’essa al lavoro assieme alla Francia per un FCAS, per la sostituzione dei suoi Tornado, in virtù della possibilità di poter trasportare in futuro anche armamento nucleare – è la miglior piattaforma per integrare, dimostrare e certificare un’intera gamma di tecnologie e consegnarle, sotto forma di capacità mature, all’Europa.

Nei piani a lungo termine del consorzio, garantire al caccia europeo maggiore connettività e fusione dei dati provenienti dal campo di battaglia, per mezzo di un aggiornamento del cockpit, che vedrebbe un ampio display ad alta risoluzione e un aumento del 15% della spinta del motore EJ-200 che equipaggia il velivolo. “Di questo requisito emergente – ha detto il ceo in proposito – stiamo discutendo con i nostri partner”. “L’Eurofighter – ha concluso Paltzo – è il maggior programma di collaborazione europea in ambito difesa mai avviato e costituisce la spina dorsale della difesa aerea della Nato”.

Al programma Eurofighter l’Italia partecipa attraverso Leonardo, che in qualità di partner industriale ha una quota di circa il 36% dell’intero programma. Il caccia è in uso a sette aeronautiche, mentre altre due (Kuwait e Qatar) lo hanno in ordine. In servizio in Italia dal 2004, il velivolo equipaggia il 4°, 36° e 37° Stormo dell’Aeronautica Militare. Oltre ai quattro Paesi partner (Italia, Germania, Regno Unito e Spagna) che ne hanno ordinati fino ad oggi 472 esemplari, i clienti internazionali comprendono Arabia Saudita (72 aerei), Austria (15), Oman (12), Kuwait (28) e Qatar (24), per un totale di 623 esemplari venduti.