Paolo Magro: “Auspico una strategia nazionale per la difesa”

Di Michela Della Maggesa

“Nei miei oltre 40 anni di Aeronautica ho assistito e contribuito a molti cambiamenti, risultato di scelte imposte dal continuo adattamento per rendere l’organizzazione all’altezza delle sfide emergenti”, così il generale di Squadra Aerea, Paolo Magro, durante la cerimonia di avvicendamento alla carica di sottocapo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, che lo ha visto passare il testimone, alla presenza del capo di SMA generale Pasquale Preziosa, al generale Fernando Giancotti. “L’Aeronautica di oggi è la migliore di sempre”, ha detto il generale Magro, sottolineando la scelta operata in questi anni dalla Forza armata di focalizzarsi su ciò che serve. “Abbiamo puntato sulle specificità aeronautiche per rispondere con efficacia alle sfide impegnative che si prospettano, coscienti che saremo chiamati a farlo con meno risorse”. “Per costruire sicurezza dobbiamo considerare il potere aereo, che richiede investimenti di lungo termine, un bisogno primario e sostenerne la validità nell’interesse del Paese”. Nel suo discorso il generale Magro ha spiegato che le decisioni intraprese dall’Aeronautica sono sempre state improntate alla loro rilevanza internazionale, connesse con l’idea di uno strumento aerospaziale capace di far fronte alle esigenze di sicurezza del Paese.
Nell’elencare le attività in cui l’Aeronautica Militare oggi eccelle, il generale Magro ha posto l’accento, tra le altre cose, sulle capacità expeditionary e di trasporto in alto biocontenimento, settore in cui la Forza Armata è al primo posto in Europa. “Possiamo essere orgogliosi di aver contribuito alla nascita del centro europeo per il recupero di persone da aree di crisi (EPRC, ndr) di recente costituito a Poggio Renatico e della partecipazione all’European Air Transport Command, che avrà il suo atto di coronamento il 12 gennaio e con cui condivideremo un considerevole numero di assetti”. Ma anche addestramento “in questo momento 34 tra allievi e piloti istruttori da otto Paesi volano con noi”, intelligence e situation awareness e comando e controllo. “La recente certificazione del JFAC durante la Trident Juncture 2015, è stata un successo”. Ha detto.
Sul futuro il generale ha infine spiegato: “I primi riferimenti di quello che ci aspetta sono scritti nel Libro bianco della Difesa. Molte e buone idee, dove si individuano le modalità con cui promuovere la trasformazione, soprattutto in termini di coesione interforze, preservando – ha auspicato – la specificità delle Forze Armate”. “Sarebbe d’aiuto una strategia nazionale per la difesa. I principali Paesi alleati ce l’hanno. Intendo una nostra national defence security strategy. Ci aiuterebbe a finalizzare soluzioni interforze riducendo il rischio di perdere di vista i contributi specifici per i grandi obiettivi del Paese”. “Nel prossimo futuro – ha concluso Paolo Magro – l’Aeronautica dovrà ridisegnare se stessa sia nella struttura corporate che business. Dovrà tenere conto degli effetti delle crisi finanziarie e puntare su nuove leve motivazionali, credibili e coerenti e mantenere i livelli di eccellenza, adattandosi ai cambiamenti, senza rinunciare ai suoi valori”. In 44 anni di servizio attivo il generale Paolo Magro ha accumulato oltre 2.500 ore di volo, prevalentemente su velivoli a getto monoposto.

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