Il satellite ottico Optsat-3000 lanciato il primo agosto dal centro spaziale di Kourou, interopererà, a partire dal 2018, con il sistema di satelliti radar Cosmo-SkyMed di seconda generazione – sviluppati dall’industria italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio –, integrando dati ottici e radar per fornire alla Difesa italiana informazioni di estrema precisione. Composto da un satellite in orbita LEO (Low Earth Orbit) eliosincrona e da un segmento di terra per il controllo in orbita, l’acquisizione e il processamento dei dati, Optsat-3000, di cui Telespazio è prime contractor, fornirà immagini ad alta risoluzione di ogni area del pianeta, permettendo all’Italia di acquisire una capacità nazionale autonoma di osservazione della Terra dallo Spazio, con sensore ottico ad alta risoluzione. Per il programma duale Cosmo-SkyMed si sta sviluppando la seconda generazione, “a seguito di una presa di posizione forte del Governo” – ha detto Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio –, ed è previsto il lancio di due satelliti, oggi in costruzione, così come è in evoluzione il segmento di Terra: uno nel 2018 e un secondo nel 2019. “La pianificazione del programma Cosmo – spiega Pasquali – prevede anche l’aggancio con il programma parallelo, ovvero l’evoluzione del lanciatore Vega, il Vega C. L’obiettivo è quello di avere un lanciatore in grado di portare carichi di massa maggiore”. “Questo – ha aggiunto Pasquali – apre a delle evoluzioni ed offre all’Italia un ulteriore capacità nel settore spaziale. Portare Cosmo con il Vega C, è una scelta di bandiera, ma anche tecnica al contempo, perchè significa avere una capacità autonoma di mettere in orbita sistemi con particolari masse, dimensioni e capacità di missione”. Nessuna evoluzione invece, almeno non al momento, per il satellite ottico di costruzione israeliana Optsat. “Non rientra nei piani della Difesa”. Ha detto Pasquali. “Tuttavia – ha aggiunto -, è verosimile immaginare una continuità, una volta che ci si è dotati di una capacità operativa, che diventa parte integrante nell’impiego della Difesa”.
Per le comunicazioni militari si utilizza invece il sistema satellitare Sicral, in grado di garantire l’interoperabilità tra le reti della Difesa, della sicurezza pubblica, dell’emergenza civile e della gestione e controllo delle infrastrutture strategiche. Il programma è articolato in tre fasi. La prima è iniziata nel 2001 con il lancio di Sicral 1, satellite ancora in esercizio. La seconda fase è stata avviata nel 2009 con il lancio di Sicral 1B, con una vita operativa stimata di 13 anni. La terza fase, in cooperazione con la Francia, è stata avviata nel 2015 con il lancio di Sicral 2, vita operativa stimata 15 anni. Per tutte le missioni, Telespazio ha curato progettazione, realizzazione, integrazione e collaudo del segmento terrestre sul Centro Interforze di Gestione e Controllo (CIGC) a Vigna di Valle e al Fucino, che svolge un ruolo di back-up. In particolare, Sicral 2 è un satellite geostazionario operante nelle bande UHF e SHF, in grado di potenziare le capacità di comunicazioni satellitari militari già offerte da Sicral 1 e Sicral 1B e dal sistema francese Syracuse. Sicral 2 supporta le comunicazioni satellitari delle Forze Armate italiane e francesi, anticipandone le esigenze di crescita e di sviluppo previste per i prossimi anni. Il satellite, inoltre, ha funzione di back-up addizionale dell’attuale capacità in banda SHF del sistema francese Syracuse 3 e di quella di Sicral 1B destinata alle comunicazioni della Nato. “Sicral è una storia di successo”. Ha detto l’a.d. di Telespazio. “Attorno ai Sicral si è anche consolidato il modello di partership pubblico-privata (PPP), che consente a noi come Telespazio, che abbiamo coinvestito con la Difesa sul programma, di avere diritto d’uso di capacità satellitare. Un canale commerciale per il recupero dell’investimento fatto”. “Il modello – ha concluso Pasquali – è molto osservato in Europa. La difesa francese farà qualcosa di simile con i Syracuse e anche quella inglese si sta attrezzando”.