Primi impatti del covid-19 sui risultati di Airbus

Di Michela Della Maggesa

Nel primo trimestre 2020 Airbus ha registrato perdite nette per 481 milioni di euro, a causa degli impatti del Covid-19. Il fatturato è sceso del 15% a 10,6 miliardi di euro (11,5 miliardi di dollari) a causa delle interruzioni nelle consegne degli aeromobili. 

“Abbiamo visto un solido inizio dell’anno, sia a livello commerciale che industriale, ma stiamo rapidamente vedendo nei numeri l’impatto della pandemia di Covid-19”, ha affermato l’amministratore delegato di Airbus Guillaume Faury. “Siamo nel mezzo della crisi più grave che l’industria aerospaziale abbia mai conosciuto e stiamo implementando una serie di misure per garantire il futuro di Airbus. Abbiamo iniziato rafforzando la liquidità per supportare la flessibilità finanziaria. Stiamo adattando i tassi di produzione degli aeromobili commerciali in linea con la domanda dei clienti e ci stiamo concentrando sul contenimento dei costi a lungo termine per garantire le normali operazioni una volta che la situazione migliorerà. In ogni momento, la salute dei dipendenti di Airbus è la nostra massima priorità. Ora dobbiamo lavorare per ripristinare la fiducia dei passeggeri nel trasporto aereo mentre impariamo a convivere con questa pandemia. Siamo concentrati sulla resilienza della nostra azienda per garantire la continuità”. 

Nel primo trimestre 2020 Airbus ha realizzato ordini netti per 290 aeromobili su un portafoglio ordini complessivo di 7.650 velivoli commerciali. Al 31 marzo, Airbus Helicopters conta su 54 commesse, in calo rispetto alle 66 unità del 2019, che includono 21 H145, 15 UH-72 Lakota, ordinati dall’US Army, e due Super Puma. Il portafoglio ordini di Airbus Defence and Space ammonta a 1,7 miliardi di euro, compreso il contratto della Fase 1 relativa al Future Combat Air Systems (FCAS). 

I ricavi consolidati sono scesi nel trimestre a 10,6 miliardi di euro, a causa delle minori consegne (40) dei velivoli commerciali. Nel trimestre gli aerei consegnati sono stati 122, tra cui figurano otto A220, 96 aerei della famiglia A320, quattro A330 e 14 A350. Gli elicotteri consegnati sono 47, con un incremento dei ricavi del 19%. Stabili i ricavi della divisione difesa e spazio, che ha consegnato nel periodo di riferimento un aereo da trasporto tattico A400M.

Come annunciato, il costruttore europeo ha deciso di ridurre la produzione mensile: 40 saranno i velivoli della Famiglia A320 prodotti ogni mese, due gli A330 e sei gli A350. La riduzione rappresenta un terzo della produzione rispetto al periodo pre-crisi. Per quando riguardo l’A220, la linea di assemblaggio finale di Mirabel (Canada) ritornerà progressivamente a produrre quattro aerei al mese. 

Nel contesto attuale di Covid-19, alla fine di marzo 2020 sono state annunciate varie misure per proteggere la liquidità finanziaria della società e continuare a finanziare le sue operazioni. Tra queste, la garanzia di una nuova linea di credito per 15 miliardi di euro, la revoca della proposta di dividendo del 2019 e la sospensione nel finanziamento delle pensioni su base volontaria. Inoltre, è stato emesso un prestito obbligazionario da 2,5 miliardi di euro, che ha parzialmente compensato la linea di credito da 15 miliardi di euro, regolata il 7 aprile 2020. Nei prossimi trimestri, Airbus continuerà a concentrarsi sulla conservazione della liquidità e ridurrà i deflussi di liquidità. Oltre a ridurre le spese in conto capitale previste per il 2020 da circa 700 milioni di euro a circa 1,9 miliardi di euro, le misure attivate comprendono anche il differimento e la sospensione di attività che non sono fondamentali per la continuità aziendale e per soddisfare gli impegni dei clienti.