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Avanti tutta ExoMars. Si è appena conclusa la fase Iocr (In orbit commissioning review) del satellite diretto verso il pianeta rosso. Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo Finmeccanica 33%), prime contractor dell’intera missione ExoMars 2016, ha presentato la propria relazione all’Agenzia spaziale europea (Esa). Sulla base dei risultati della fase Leop (Launche early orbit phase) e delle operazioni di commissioning, l’azienda leader del progetto ha confermato la piena funzionalità dei moduli che compongono la missione: la sonda Tgo (Trace gas orbiter), destinata a orbitare intorno a Marte, e il modulo di discesa Schiaparelli, a leadership italiana.
Un’ulteriore conferma che tutto sta andando come previsto dopo gli ultimi aggiornamenti di fine marzo. Questa fase di verifiche è coordinata dal centro di controllo missione di Darmstadt in Germania e dal centro Esa di Madrid, con la partecipazione di molti team scientifici e industriali tra cui, appunto, Thales Alenia Space. Le verifiche effettuate mostrano che le temperature del satellite restano nei limiti operativi, che il consumo di energia è nominale e che l’andamento del sottosistema di propulsione (RCS) è corretto. Tutto come previsto, con nessuna variazione rispetto ai test effettuati a terra.
Grande soddisfazione da parte del team di Thales Alenia Space. “Il satellite è in ottima forma, tutto procede come da programma”, ha dichiarato Walter Cugno, vice presidente Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space e direttore del programma ExoMars.
Un altro passo verso Marte, in una tabella di marcia che prevede l’atterraggio del modulo Shiaparelli sulla superficie marziana il prossimo 19 ottobre. Prima però sono previste altre verifiche: a metà giugno il secondo check generale sulle due componenti della missione; a inizio luglio il commissioning del motore principale del Tgo, effettuato tramite una lieve manovra propulsiva; a fine luglio, la manovra Dsm (Deep space manoeuvre) per regolare l’inclinazione del satellite e immetterlo sulla giusta traiettoria verso Marte; ad agosto l’aggiustamento della traiettoria; tra settembre e ottobre, le simulazioni dell’arrivo su Marte; e infine, se tutto andrà bene, il distacco del modulo di discesa il 16 ottobre e l’atterraggio sulla superficie tre giorni dopo contemporaneamente all’immissione del Tgo in orbita.
Resta rilevantissimo, anche in questa fase di verifiche e controlli, il contributo del nostro Paese, che copre il 35% dell’intero costo della missione (primo contributore con un investimento di quasi 400 milioni di euro). A leadership italiana è il lander di discesa Schiaparelli così come gran parte della tecnologia a bordo (gli strumenti Amelia, Inrri, Dreams, e Ma_Miss).
Intanto, è stata recentemente posticipata la data per la seconda missione ExoMars. Non partirà più nel 2018 ma nel 2020, portando con sé una piattaforma di superficie stazionaria russa e un rover europeo in grado di muoversi ad ampio spettro sul pianeta e di penetrarne la superficie per reperire informazioni anche in profondità.