“I legami tra Italia e Oman sono profondi. Apprezziamo moltissimo la predisposizione al dialogo che l’Oman adopera per la gestione dei rapporti con gli altri paesi attraverso una mediazione sempre pacifica”, lo ha detto il ministro della difesa Roberta Pinotti in visita nel sultanato per una serie di incontri con le più alte cariche istituzionali. Il viaggio ha toccato “esclusivamente l’Oman”, come ha assicurato proprio la Pinotti in un’intervista a Muscat Daily, a testimonianza di un mirato rafforzamento delle relazioni bilaterali e in particolare della cooperazione militare. Durante la visita, infatti, il ministro ha assistito, insieme al collega omanita S.A. Sayyid Bader bin Saud al-Busaidi, alla prima edizione di un’esercitazione bilaterale denominata Sun Mountain 2016, che “ha coinvolto circa 120 uomini delle Forze armate italiane e si prefigge lo scopo di addestrarsi congiuntamente in ambiente montano – desertico”, spiega il ministero in una nota. Al termine dell’esercitazione, la Pinotti si è rivolta ai nostri militari, affermando di “aver assistito a una esercitazione dal significativo quanto apprezzabile realismo esecutivo. L’attività è stata in grado di dimostrare concretamente gli aspetti di cooperazione e di intesa tra le Forze armate dei due Paesi, e rafforzerà ulteriormente l’amicizia e la collaborazione tra i Italia e Oman”. Per questo “ritengo – ha proseguito il ministro – che ufficiali omaniti potrebbero venire in Italia per frequentare alcuni corsi presso le nostre accademie militari, mentre alcuni ufficiali italiani potrebbero giungere in Oman per condividere la propria conoscenza e il proprio know-how“. Allo stesso modo, il ministro omanita ha voluto ricordare l’intensa attività diplomatica tra i due Paesi, ricordando il ruolo che la crescente cooperazione militare ricopre per l’intesa storica tra questi due Paesi.
La scelta del viaggio in Oman non è casuale. Certamente l’indole diplomatica italiana ha sempre portato il nostro Paese a mantenere buoni rapporti con tutti gli Stati del Golfo, date soprattutto le notevoli opportunità di investimento offerte dai regimi sultanistici della regione. Tuttavia, la politica estera omanita è effettivamente stata sempre molto più moderata rispetto a quella dei vicini, anche su questioni particolarmente spinose come il conflitto arabo-israeliano e il nucleare iraniano. Mascate, è riuscita, forse unico Stato della regione, ad avere buoni rapporti sia con l’Iran che con l’Arabia Saudita, grazie al progressivo raggiungimento di un certo grado di autonomia da Riyad rispetto a un passato in cui l’influenza di questo scomodo vicino era notevole. Tale bilanciamento ha permesso al regime di evitare la polarizzazione interna tra filo-sauditi e filo-iraniani, godendo di una maggiore stabilità rispetto agli altri Paesi. Ciò rende l’Oman particolarmente attrente sia per le relazioni commerciali che per i rapporti politici, tra cui la cooperazione in materia militare che il ministro Pinotti ha voluto personalmente sancire.