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Il dibattito è aperto e il dialogo politico intorno alla necessità di incentivare la collaborazione nel campo della Difesa europea sta acquisendo via via dei contorni più marcati. L’incontro di ieri a Parigi tra il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti e i suoi omologhi francese e tedesco Jean-Yves Le Drian e Ursula Von Der Leyen ne è una conferma. Secondo il ministro Pinotti la strategia da seguire prevede due piani di intervento. Il primo è concentrato sulla realizzazione di una “Unione per la difesa europea”. Il secondo prevede invece di agire all’interno dei trattati esistenti. Da subito, sono attuabili iniziative di sviluppo di capacità per la sicurezza e la difesa, sia nell’ambito della dimensione operativa sia in quella industriale. “L’esigenza di rilanciare un progetto europeo di difesa e di sicurezza appare sempre più indispensabile – ha spiegato il presidente della Commissione Difesa del Senato Nicola Latorre – anche se il paradosso è che interviene in uno dei momenti più critici dell’Unione, ma non si può perdere altro tempo”. “Partire con una cooperazione rafforzata tra Italia, Germania e Francia in grado di attivare i primi progetti di sviluppo industriale nel settore della difesa e condividere alcune missioni internazionali – ha aggiunto Latorre – possono essere i primi passi concreti in questa direzione. È sempre più chiaro che questa cooperazione rafforzata, e in generale il progetto di difesa europea, non possono più prescindere da una comune Politica estera”. Tra i punti che l’Italia ha portato all’attenzione di Francia e Germania ci sono l’istituzione di un Consiglio della Difesa all’interno dell’Unione europea e la possibilità di finanziare alcuni programmi strategici attraverso la Bei, escludendoli di conseguenza dal Patto di Stabilità.