A tutta birra col paracadute! Le sperimentazioni per lo sport non motorizzato più veloce al mondo si fanno in Sardegna. Sulla base del protocollo d’intesa di durata quinquennale per lo svolgimento di attività di studio, sviluppo e sperimentazione in campo spaziale ed aerospaziale di tipo civile, recentemente stipulato tra il ministero della Difesa e il Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass), il Poligono interforze di Salto di Quirra (Pisq) ha messo a disposizione le proprie infrastrutture e mezzi per ospitare apposite sperimentazioni per la specialità di paracadutismo “Speed Skydiving”. Tali attività vedono coinvolte, oltre alla campionessa Mascia Ferri, la società Vitrociset el’Università di Cagliari con il dipartimento di Ingegneria meccanica, sotto il coordinamento della Società 3DAerospazio, tutto soci dello stesso Dass.
A CADUTA LIBERA
La Speed Skydiving è una disciplina del paracadutismo sportivo considerata lo sport non motorizzato più veloce al mondo. L’abilità dell’atleta, che si lancia in caduta libera da 4mila metri, viene misurata da due strumenti, posti ai lati del paracadute, in grado di rilevare la velocità massima e media. Obiettivo dell’esperimento è quello di analizzare la postura dell’atleta durante il lancio per identificare i parametri biomeccanici rilevanti ai fini della prestazione. A tale scopo lo skydiver sarà dotato, in varie parti del corpo, di “marker” che riescano a identificare lo scostamento dei segmenti anatomici di arti superiori ed inferiori dalla posizione “ideale”.
LA CAMPIONESSA
Mascia Ferri è attualmente l’unica donna al mondo a praticare a livello agonistico la Speed Skydiving. Nel 2018 ha aperto la stagione in Portogallo con un nuovo e più veloce record, 387.04 km/h, ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati italiani, nella categoria open, e si è aggiudica nuovamente il primo posto nella classifica mondiale Issa femminile.
“Questa sperimentazione – afferma il generale Giorgio Russo, comandante del Pisq – esalta il ruolo duale del Poligono ed in generale della Difesa, ovvero la capacità di operare a vantaggio sia del settore militare, sia di quello civile”. Oggi, ha aggiunto, “si rinnova lo spirito originario che nel 1956 portò alla fondazione del Poligono stesso, per inserire l’Italia nella corsa allo Spazio che in quegli anni fecero di Perdasdefogu la culla della ricerca aero-spaziale italiana”. Nello specifico, ha rimarcato il comandante Antonio Depau di 3DAerospazio (che ha consentito inoltre la messa a disposizione del velivolo utile al lancio), “l’ipotesi che si vuole dimostrare è che sia possibile studiare l’aerodinamica che coinvolge lo skydiver nella fase di accelerazione a velocità comprese tra 300 e 600 km/h attraverso analisi applicate ai profili alari a forma variabile tipiche del mondo animale”.
IL RUOLO DI VITROCISET…
Avrà un ruolo di primo piano anche Vitrociset, che opera presso il Poligono interforze con i propri sistemi. “Grazie all’impiego di sensori multipli Ottici/RF del Pisq, allo stato dell’arte in termini di risoluzione, velocità di ripresa e portata, nonché di sofisticati sistemi di TV trackerreal time&Image Analisi 3D in post processing, opportunamente configurati, calibrati e operati da personale tecnico di Vitrociset, sarà possibile il rilevamento preciso della velocità e dell’assetto degli skydiver”, ha spiegato per la società Antonio Pandelli.
…E QUELLO DEL DISTRETTO
“Si tratta di una ulteriore importante occasione – ha notato invece il Presidente del Dass Giacomo Cao – di dimostrare le sinergie che si è in grado di mettere in campo a livello regionale e nazionale in questo interessante settore altamente competitivo per poter contribuire in misura sempre più rilevante alla già positiva percezione del contributo che l’aerospazio può dare alla Sardegna, consentendo nel contempo l’attrazione di significativi investimenti finanziari e di capitale umano particolarmente qualificato”.