Pratica di Mare si avvia a diventare il 3° centro di eccellenza per l'addestramento

Di Michela Della Maggesa

Pratica di Mare – L’Aeronautica Militare dispone da oggi di un nuovo asset. A Pratica di Mare è stata inaugurata la scuola centro addestramento equipaggi (Cae) multi crew, che di fatto diventa la scuola di volo per i piloti destinati alle linee di supporto della Forza Armata e degli altri dicasteri nazionali e internazionali. “Il nostro obiettivo – ha detto il colonnello Massimiliano Macioce, comandante della scuola, durante la cerimonia di inaugurazione a cui hanno presenziato, tra gli altri, il capo di stato maggiore dell’AM, generale Pasquale Preziosa e il segretario generale della Difesa/DNA, generale Enzo Stefanini – è che questa diventi la migliore scuola in Europa per questo tipo di addestramento. Per farlo servirà andare oltre l’Aeronautica, per rafforzare così tutto il sistema Paese”. “Siamo in attesa dei primi studenti stranieri – ha aggiunto il comandante – e già abbiamo due piloti della Guardia di Finanza”. La scuola svolge corsi per l’addestramento su velivoli plurimotore per il conseguimento del brevetto di pilota militare (BMP), cura l’addestramento basico del personale neo assegnato, reimpiegato alle linee multi crew, assicurando la standardizzazione dell’addestramento delle varie linee operative, ed effettua corsi per il conseguimento delle qualifiche riconosciute dall’autorità civile competente (Enac), garantendo che tutti i piloti che vengono qualificati possano operare al massimo delle conoscenze tecnico professionali approvate anche dalle isituzioni civili (Easa/Enac). Obiettivo della scuola: formare piloti in grado di poter operare in sicurezza e in maniera standardizzata in scenari non solo militari ma, soprattutto, civili ad alta densità di traffico ed internazionali, ai quali affidare velivoli destinati a diverse missioni, tra cui trasporto, emergenza medica, ricerca e soccorso ed anche voli a favore della Protezione Civile.
Gli istruttori – ha spiegato il capo di stato maggiore dell’Aeronautica, generale Pasquale Preziosa – sono tutti certificati Easa, “a testimonianza del fatto che la parte militare è aggiuntiva al volo in spazi aerei comuni, civili e militari. Grazie al cielo unico – ha aggiunto il capo di SMA -, non esistono più spazi segregati, ma solo “prenotati”, utilizzati cioè in modo comune da civili e militari, ecco quindi che le regole devono essere le stesse”. Il generale Preziosa ha aggiunto che esiste piena collaborazione con le istituzioni civili, come l’Ansv, presente a Pratica, affinchè “il cielo unico abbia a riferimento la sicurezza unica”. Il fine – ha detto – è la missione, sia nel trasporto passeggeri, sia nell’utilizzo militare dello spazio aereo. La scuola opera attualmente sui velivoli P180 Avanti I ed è dotata di un simulatrore Alsim ALX, in grado di simulare sia aerei plurimotori turbojet, che turboprop, riproducendo – grazie ad un aggiornamento continuo del database – tutti i sistemi di navigazione, scenari realistici, nonché problematiche tecnico operative.
Il modello della scuola di Pratica di Mare è quello già sperimentato su Lecce, dove si addestrano piloti italiani e stranieri su aviogetti, fino al conseguimento del brevetto di pilota militare, dei piloti militari frequentatori di corsi pre-operativi e istruzionali dell’Aeronautica Militare, nonché degli allievi piloti delle altre Forze Armate e dei Paesi alleati in tutte le fasi di volo. “Oggi abbiamo su Lecce manifestazioni di interesse da parte di Paesi europei e dell’area del Golfo, mentre Singapore vi ha trovato la sede naturale per la formazione dei propri piloti. Esiste un mercato attuale ed uno potenziale notevole”. Ha detto il capo di SMA. “Più grande è la partecipazione più un centro diventa competitivo”. Ha aggiunto. “Sulla base di Lecce, che assieme a Viterbo e da adesso Pratica di Mare per il multiengine, costituisce uno dei nostri tre centri di eccellenza per l’addestramento, abbiamo richieste superiori alle nostre possibilità e stiamo lavorando per soddisfare tutte le esigenze”. La formazione comune consente l’apertura anche di centri di post formazione, come quello di Pisa, dove ci sono istruttori militari richiesti da altri Paesi, mentre alcuni allievi sono sulla base per potenziare le loro capacità operative. “La formazione è un continuum – ha concluso il capo di SMA –, che passa dalle scuole ai reparti operativi e arriva fino all’esterno. Questo significa che i Paesi che vengono a formare i loro piloti in Italia trovano lo stato dell’arte”.
 

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