Il ministero della Difesa turco, tramite il sottosegretariato per le industrie della Difesa (SSM), ha firmato con Pratt & Whitney una LOI (Letter of Intent) per stabilire in Turchia una Final Assembly Line and Check-out and Manitenance, Repair, Overhaul and Upgrade Capability per l’F-135, il motore che equipaggia il JSF. L’accordo, che necessita ora delle relative approvazioni governative, è una “tappa importante per lo stabilimento di una cooperazione di lungo termine tra l’SSM e Pratt & Whitney, e dimostra – si legge in una nota – da un lato l’impegno della Turchia riguardo il programma e dall’altro la fiducia di Pratt & Whitney nelle capacità industriali del Paese”.
La Turchia, che il 6 maggio scorso ha ordinato i primi due esemplari del caccia F-35 ed ha ribadito il proprio impegno ad acquisirne complessivamente un centinaio di unità – ha cominciato a fare esperienza di assemblaggio e manutenzione dei motori con l’F-16 ed è sicura di poter “apportare benefici anche al programma F-35”. Il Paese ha aderito al programma JSF dalla fase di concept (CDP) e, in qualità di partner, ha partecipato alle successive fasi di system development and demostration (SDD) e di production sustainment and follow on development (PSFD).
Ma la Turchia non è il solo Paese a volersi occuparsi del motore dell’F-35 prodotto dalla Pratt. Mentre quest’ultima è intenzionata ad assemblare e gestire per tutto il ciclo di vita i motori delle flotte della regione mediterranea con una propria Faco, Olanda e Norvegia ambiscono invece alla sola manutenzione. Assemblaggio escluso, i due Paesi vorrebbero quindi gestire in casa i propri motori ed anche quelli di eventuali altri Paesi europei coinvolti nel programma. La Turchia pensa di ricevere i primi F-35 in versione CTOL nel 2019. I velivoli saranno consegnati al livello di software Block-3F.