Mar delle Filippine, precipitato un aereo americano della Settima Flotta

Di Emanuele Rossi

Un aereo americano che trasportava 11 membri della Settima Flotta si è schiantato nel Pacifico alle 14:45 (ora locale) di mercoledì 22 novembre. “Il recupero del personale è in corso” ha annunciato una nota del Pacific Command, specificando che se ne sta occupando la “USS Ronald Reagan”. Il velivolo si stava dirigendo proprio verso la portaerei, che attualmente si trova nel Mar delle Filippine insieme ad altri due gruppi da battaglia che stanno compiendo esercitazioni nell’area insieme alle marine alleate, anche in ottica di creare deterrenza nei confronti della Corea del Nord. Non sono chiare le ragioni per cui è precipitato e non è stato specificato ancora il tipo di velivolo, ma i siti di esperti d’aviazione (come The Aviationist) considerano che si possa trattare di un C-2 Greyhound, ossia un bimotore adoperato per trasportare passeggeri a bordo delle navi; spesso questo genere di viaggi sono organizzati per visite occasionali sulle imbarcazione, che potrebbero interessare anche personalità non imbarcate (al momento non ci sono altre informazioni).

L’aereo è precipitato a sud-est dell’isola giapponese di Okinawa, dove si trova la base americana in cui la Settima è di stanza. La flotta (è composta da una settantina di navi e copre 36 paesi marittimi e 48 milioni di miglia quadrate)  è stata coinvolta in numerosi incidenti durante quest’anno, tra cui due collisioni in cui sono morti 17 marinai. La questione è diventata un caso politico, col sollevamento dall’incarico del comandante generale e con l’inquisizione dell’amministrazione Trump come corresponsabile della situazione (è un clima politico avvelenato, e il governo finisce sotto accusa per colpe che in questo caso non gli rispondono). La Commissione Forze armate del Senato ha ordinato al Pentagono una revisione completa dell’apparato navale del Pacifico. Anche la scorsa settimana il cacciatorpediniere “USS Benfold” durante una manovra di traino nello stesso ambito dell’esercitazione, si è scontrato con un’imbarcazione giapponese.

A inizio ottobre un marinaio della Flotta ha descritto al sito specialistico Navy Times la situazione pessima in cui versa la Settimana. Disfunzioni sulla catena di comando, instabilità psicologica degli equipaggi: “Prego solo  di non dover mai ricevere l’ordine per abbattere un missile dalla Corea del Nord”, si è lamenta il marinaio, “perché allora la nostra inefficacia si mostrerà davvero”. La questione è delicatissima, perché la flotta del Pacifico è coinvolta nelle minacce militaresche contro Pyongyang e le navi della 7th sono quelle che permettono lo scudo aereo contro i missili di Kim John-un. Lunedì il governatore di Okinawa, alleato giapponese anche in questo contrasto al Nord, ha presentato personalmente una lettera di proteste formali al comandante della base americana locale per il comportamento non proprio consono dei militari. Domenica un Marines è stato arrestato perché guidava in stato di ebbrezza ed è stato coinvolto in un incidente mortale: ai soldati americani adesso è stato vietato l’alcool dai superiori.

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