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Dal centro controllo missione dell’Esa in Germania questa mattina giungono notizie ancora poco chiare. Molto probabilmente ci vorranno giorni, settimane o addirittura mesi per capire bene cosa sia successo nell’ultima fase di discesa di Schiaparelli. Ad ogni modo secondo quanto riferito da Paolo Ferri, direttore delle operazioni al centro di controllo dell’Esa di Darmstadt: “Difficile immaginare che sia sopravvissuto”. Sembrerebbe che il problema derivi da uno spegnimento anticipato del computer di bordo che gestiva i retrorazzi di frenata. I trenta secondi di spegnimento anticipato sarebbero stati la causa di una probabile caduta libera del lander. “È Stato confermato – si legge nella nota dell’Esa – che i propulsori sono stati attivati brevemente, tuttavia sembra probabile che si siano spenti prima del previsto, ad un’altitudine che deve ancora essere determinata”.

Nonostante l’amaro in bocca per l’ultimo minuto di buio di Schiaparelli, in linea di massima la missione è andata bene e tutti i parametri sono stati rispettati. Ora bisognerà solo attendere l’elaborazione strutturata dei dati raccolti. E’ stata confermata la corretta operatività del TGO e il team di Amelia ha confermato l’avvenuta raccolta di dati nella fase di discesa, che saranno utilizzati per studiare l’atmosfera marziana e comprendere le condizioni del pianeta al fine di sviluppare una futura missione umana.

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Ore 20:30 arrivano le ultime notizie dalla missione. L’orbiter TGO è certamente in orbita. Per avere notizie più precise della posizione e delle condizioni di Schiaparelli serviranno, invece, ancora alcune analisi di telemetria che non arriveranno prima di domani in tarda mattinata. A quanto pare si sono persi i segnali dell’ultimo secondo di atterraggio. A mezzanotte è previsto un nuovo passaggio satellitare i cui dati rilevati serviranno a comprende quali sono le condizioni del lander. Per le 10:00 circa è prevista una conferenza stampa.

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Nel corso della conferenza stampa organizzata per l’atterraggio di Schiaparelli su Marte, l’ad di Leonardo Mauro Moretti ha annunciato la richiesta avanzata all’ad di Thales group Jean Bernard Levy di modificare il nome di Thales Alenia Space in Thales Leonardo Space. La partecipata di Leonardo (67% Thales group, 33% Leonardo) è capofila nella gestione della missione Exomars.

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Alle 18:58 l’ESA comunica che il TGO, il modulo che ha trasportato Schiaparelli, ha fatto un inserimento corretto nell’orbita del lander. Non c’è ancora una conferma completa e sicura delle condizioni di atterraggio di Schiaparelli. E’ mancato il segnale del satellite Mars express, ma verso le 20:00, grazie al passaggio del satellite Nasa – Mars orbiter – si potranno riceve nuove informazioni sulle condizioni attuali di Schiaparelli.

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Ore 18.35, Schiaparelli c’è! Il segnale di TGO che è uscito dall’ombra marziana è arrivato.

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Sono le 17:00 circa e da Schiaparelli arrivano segnali di vita. Ora devono essere analizzati e si attende la conferma ufficiale, ma per il momento le informazioni sono positive. Schiaparelli sembra essere arrivato sano e salvo su suolo marziano, nonostante le numerose difficoltà tecniche della missione e la tempesta di polvere che sta imperversando su Marte.

Il piccolo lander sarebbe quindi pronto per iniziare la sua missione. All’interno tanta tecnologia italiana tra cui il Dreams (Dust characterization, risk assessment and environment analyser on the martian surface) e Amelia (Atmospheric mars entry and landing investigation and analysis).

Dreams, frutto della collaborazione fra l’Inaf – Osservatorio Astronomico di Napoli, l’Agenzia Spaziale Italiana e il Cisas di Padova è una sorta di stazione metereologica che grazie ai suoi sensori sarà capace di rilevare pressione, temperatura, umidità, velocità e direzione del vento e radiazione solare, oltre a studiare il campo elettrico atmosferico in prossimità della superficie marziana. Amelia ha già finito il suo lavoro di recupero dati che era previsto concludersi nella fase di discesa di Schiaparelli, momento nel quale sono state raccolte informazioni che, come confermato dalla responsabile Francesca Ferri dell’Università di Padova, saranno sfruttati “in maniera scientifica, per avere informazioni riguardo l’atmosfera e anche caratterizzare il sito d’atterraggio. La nostra parte è studiare l’atmosfera e capire come questo ambiente possa essere cambiato, se ci sono le condizioni per la possibilità di presenza di vita. Quello che studiamo è l’ambiente, proprio anche in previsione di una futura missione umana. Una sonda che scende – continua Francesca Ferri – permette di avere una stima della struttura dell’atmosfera che in altre maniere non è possibile osservare, quindi quello che studiamo è un po’ come è il meteo su Marte e come questo può variare”.

Si attendono ulteriori dati e conferme dalla missione.