“Stiamo studiando la situazione di Meridiana con attenzione e siamo nella fase di due diligence. Se ci sarà la possibilità di attuare sinergie con la compagnia lo faremo e saremo ben contenti di aiutare Meridiana anche nella creazione di posti di lavoro in Italia”. A dirlo oggi a Roma, Akbar Al Baker, numero uno di Qatar Airways, nel presentare le strategie di crescita del vettore del Golfo e il potenziamento della capacità offerta in Italia. La compagnia sta quindi valutando un possibile investimento diretto nella compagnia italiana, che sta vivendo un momento di difficoltà. Al Baker ha inoltre ribadito l’intenzione di Qatar Airways di voler avere maggiore accesso al mercato italiano. “In Italia, dove esiste una possibilità di ulteriore espansione, siamo schiavi delle autorità”. Ha detto il ceo, spiegando come lo stesso Matteo Renzi stia “favorendo il business tra le imprese dei rispettivi Paesi. “Quando questo ci sarà concesso – ha aggiunto – sarà di grande beneficio”. Tra Italia e Qatar sono in essere diversi accordi bilaterali, che vanno al di la dell’industria aeronautica e, come ha ricordato il ceo, esiste una forte intesa anche a livello politico, che ha consentito all’Italia nel 2014 di arrivare ad un miliardo di euro in merce esportata.
In attesa di azioni più incisive, Qatar ha intanto deciso di aumentare la capacità offerta sull’Italia di circa il 30% anche per il 2015, grazie all’ingresso di aeromobili più grandi sulle rotte effettuate da Roma, Milano e Venezia. “La concorrenza non ci spaventa”. Ha detto invece Al Baker a proposito di Alitalia-Etihad. “Siamo uno dei 6 vettori a “5 stelle” e in precedenza siamo stati in competizione con Emirates, che ha copiato, così come Etihad, il nostro livello di servizio. Pertanto non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il nostro impegno sul mercato italiano”. A testimonianza di un piano di crescita decisamente agguerrito, anche i numeri dei velivoli presenti e in procinto di raggiungere la flotta di Qatar Airways, una delle più giovani ed efficienti al mondo, con un’età media di circa 4 anni. Cliente di lancio dell’A350XWB, operativo sulla rotta Doha-Singapore, Qatar Airways vola con ogni modello Airbus ed ha ordini in corso per 100 Boeing 777X, 79 A350, 8 B777, 80 A320neo, 42 787-8, 13 A380-800 e 13 A330 tutto merci. Accanto a questi, gli ordini per nuovi Gulfstream, effettuati durante l’ultima edizione del salone Ebace di Ginevra per consolidare il business del trasporto corporate, lanciato dal vettore 3 anni fa.
Anche il numero uno di Qatar Airways, così come fatto poco prima dai vertici di Etihad, ha lanciato forti critiche verso gli Stati Uniti, accusati di eccessivo protezionismo nei confronti dei vettori nazionali, a scapito dell’espansione di quelli del Golfo.
“Le compagnie aeree degli Stati Uniti dicono che li stiamo danneggiando”. Ha dichiarato il ceo. “Non è vero, perché i nostri network non si sostituiscono ai loro. I vettori Usa ci attaccano attraverso i loro partner europei. Non potendo offrire ai loro passeggeri i nostri stessi livelli di servizio (Al Baker ha ricordato come negli Stati Uniti siano ancora ampiamente utilizzati gli MD-80) vogliono limitare gli accordi di Open Skies (accordi di liberalizzazione del trasporto aereo tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, ndr)”. “Appena si sentono minacciati – ha aggiunto il ceo – cercano di limitare la concorrenza, singolare per i pionieri del libero mercato”. Al Baker ha inoltre spiegato che il 46% degli utili annuali arrivi ogni anno dai 3 principali vettori americani (Delta Air Lines, United Airlines e American Airlines Group, ndr) su 250 compagnie Iata.
Nello studio recentemente commissionato da Etihad all’agenzia di consulenza internazionale The Risk Advisory Group, si rileva come la maggior parte dei benefici maturati da Delta, United e American provengano dalla riorganizzazione, secondo il Capitolo 11 del US Federal Bankruptcy Code, che ha garantito loro almeno 35,46 miliardi di dollari e da ulteriori salvataggi dei fondi pensione, per un totale di 29,4 miliardi di dollari. “Non contestiamo – aveva dichiarato Etihad – la legittimità dei benefici forniti ai vettori statunitensi dal governo americano e dai tribunali fallimentari”, ma “questi benefici, disponibili generalmente solo per i vettori statunitensi, hanno creato un mercato fortemente distorto, in cui compagnie aeree come Etihad Airways devono competere”. Secondo Etihad dunque, così come secondo Qatar, le accuse delle 3 grandi compagnie Usa di essere state da loro danneggiate sono infondate e costituiscono solo un tentativo di ostacolare la competizione di qualità.