Come annunciato, il ministro della Difesa francese, Jean Yves Le Drian, ha firmato il 16 febbraio scorso il contratto per la fornitura all’Egitto di 24 caccia Rafale, una fregata multi missione Fremm ed un consistente pacchetto di missili prodotti da Mbda, per un valore di circa 5,2 miliardi di euro. Metà dei finanziamenti necessari all’acquisizione saranno messi a disposizione del governo del Cairo da banche francesi. In particolare, l’Egitto riceverà 16 Rafale B biposto e 8 in versione C, con consegne dei primi 3 entro il 5 agosto 2015, in tempo per l’inaugurazione dell’ampliamento del Canale di Suez.
A questo punto Dassault, per andare incontro ai dettami Nato in materia di esportazioni dovrà rimuovere i sistemi di comunicazione dai caccia in assemblaggio, destinati in origine a l’Armée de l’Air, e fare ulteriori modifiche non meglio specificate. Lavori analoghi al via anche sulla Fremm “Normandie”, che in questo momento sta facendo i collaudi a mare. Quanto a Mbda, presente al Cairo per la firma con il suo numero uno, Antoine Bouvier, dovrebbe fornire all’Egitto – dettagli certi non ce ne sono – missili antinave e aria-aria, tra cui il Meteor.
Accanto a Dassault Aviation e alla società missilistica Mbda, a cui partecipa con il 25% Finmeccanica, nell’accordo rientra anche Sagem, che fornirà all’Egitto munizioni di precisione aria-superficie. L’accordo permetterà sia a Dassault che a Sagem di mantenere aperte oltre le attese le linee di produzione del Rafale e del munizionamento guidato AASM, che, a seguito della riduzione della domanda domestica, avrebbe dovuto chiudere nel 2016.