Si andrà avanti con tavoli tecnici a cui parteciperanno rappresentanti dello Sviluppo economico del ministero dei Trasporti e di quello del Lavoro, a conferma che la situazione che ha nuovamente investito l’ex compagnia di bandiera “resta critica”. E’ questa la decisione assunta dopo l’incontro di ieri su Alitalia, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro Calenda e di Delrio, dal quale molti si aspettavano una mediazione dell’esecutivo sugli esuberi (si parla di oltre 2.000 per il solo personale di terra). Il punto verrà fatto probabilmente tra una decina di giorni, con i sindacati che premono per esaminare nel dettaglio l’andamento economico della compagnia, alla base per la maggior parte delle sigle dei veri problemi dell’azienda. Intanto, spunta l’ipotesi di una garanzia pubblica per sbloccare la vertenza. Le banche azioniste – riporta La Stampa – Intesa SanPaolo e Unicredit, hanno chiesto l’intervento del governo, che, escludendo qualsiasi intervento pubblico per il vettore, starebbe studiando una soluzione simile a quella adottata per l’Ilva di Taranto, in maniera da evitare una procedura di infrazione per aiuti di Stato da parte dell’Unione europea. Ad oggi si starebbero negoziando 400 milioni di euro da mettere sul “contingent equity” – un piano mirato a stabilizzare il piano industriale, nel caso in cui non si dovessero raggiungere gli obiettivi prefissati dal piano industriale –, 200 dei quali sarebbero eventualmente stanziati da Etihad.
“Il nuovo piano industriale di Alitalia è sostenibile e garantisce la sopravvivenza della compagnia”. Dichiara alla stampa l’amministratore delegato, Cramer Ball, al termine dell’incontro tra governo, azienda e sindacati, aggiungendo che il confronto è stato positivo. “Quello di oggi è stato un buon incontro – ha detto Ball – abbiamo confermato la piena disponibilità a lavorare con i sindacati e a rispondere ad ogni richiesta. Il piano è forte e sostenibile e ha come obiettivo primario la sopravvivenza della compagnia”. “Ringrazio il governo – ha concluso Ball -. Abbiamo intenzione di lavorare con i sindacati in maniera positiva”. Massima disponibilità a lavorare con i sindacati anche da parte del futuro presidente Luigi Gubitosi. I vertici hanno infine smentito le voci di un presunto avvio della procedura di mobilità e ha ribadito la volontà di crescita sul lungo raggio, che due terzi dei tagli non derivano dal costo del lavoro e che i 20 aerei messi a terra non sono un disimpegno. Ma lo sciopero di ieri potrebbe non rimanere un caso isolato ed è già stato annunciato uno sciopero di 24 ore per il 5 aprile. Le proteste riguardano gli esuberi del personale di terra e di quello navigante, 400. Per questi addetti il piano prevede tagli alle retribuzioni per il 28% per piloti di medio raggio, 22% per piloti di lungo raggio e 32% per gli assistenti di volo.