Roberta Pinotti, per avere eccellenza servono investimenti

Di Michela Della Maggesa

“Mi preme sottolineare che i nostri astronauti, dalle indubbie capacità personali, non sarebbero arrivati dove sono adesso se non avessere avuto alle spalle un’organizzazione (Forza Armata e Difesa, ndr) che li ha messi in condizione di fare determinate esperienze”. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenuta questa mattina alla presentazione del libro dell’astronauta Esa e maggiore dell’Aeronautica, Luca Parmitano “Volare”, in cui racconta la sua esperienza di 166 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
“Spesso – ha continuato il ministro si dimentica che Samantha Cristoforetti (adesso sulla ISS, ndr) è stata un pilota di caccia e questa è la dimostrazione di quanto sia necessario investire risorse per poter arrivare all’eccellenza”. “L’Italia – ha detto concluso il ministro – ha raggiunto altissimi livelli, adesso dobbiamo interrogarci se vogliamo continuare su questa strada. Se sì servono investimenti”. Roberta Pinotti ha spiegato che solo a fronte di investimenti ci sono i ritorni e che i grandi successi, come l’invio in orbita di Parmitano e della Cristoforetti sono il frutto di strategie di lungo periodo. Incluso dal ministro in questo discorso anche il “caso” F-35, “il programma più attenzionato – ha detto -, ma non il più costoso” degli ultimi tempi.
E di eccellenza tecnologica ha parlato anche il capo di Stato maggiore dell’AM, generale Pasquale Preziosa. “Grazie alle conoscenze acquisite nel tempo dalla Forza Armata e poi trasformate in regole, abbiamo formato i nostri aviatori prima e poi i nostri astronauti”. “La tecnologia, la conoscenza torna sempre indietro” ha aggiunto Preziosa, che ha voluto portare alcuni esempi concreti dei vantaggi e delle ricadute sociali delle attività aerospaziali, come l’attività di biocontenimento, sviluppata dall’Aeronautica ancor prima dell’ebola. “Abbiamo messo a punto dei protocolli con 10 trasporti sanitari precedenti all’ultima emergenza e questo ci ha permesso in 12 ore di andare, prelevare e trasportare allo Spallanzani il medico contagiato dal virus”. “Nessun altro Paese al mondo ha simili capacità”. Ha concluso il capo di Sma.
Scienza tecnologia e esplorazione sono i tre temi principali che Luca Parmitano ha voluto inserire nel suo racconto. “Lo spazio è l’ambiente più ostile per l’uomo, ma piano piano siamo riusciti ad andarci e ad utilizzarlo per fare esperimenti. Inoltre noi italiani siamo bravi a costuire moduli (l’Italia ha costruito circa il 40% dello spazio abitabile della ISS, ndr) e il nostro know how è ampiamente riconosciuto”. L’Astronauta Esa, che ha partecipato a oltre 200 esperimenti scientifici a bordo dell’avamposto spaziale ed effettuato due attività extraveicolari, ha concluso il suo intervento invitando tutti ad andare orgogliosi dei primati nazionali nel settore spaziale. “Dobbiamo smetterla ha detto di giocare al ribasso”.

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