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Durante la conferenza annuale sul caccia multiruolo svedese JAS39 Gripen, svoltasi la scorsa settimana, Saab ha fatto il punto sullo status del programma, riferendo che il prototipo dell’ultima versione, la E, ha effettuato 315 sortite, per un ammontare di 281 ore di volo. In attesa del rollout del primo esemplare, previsto per il prossimo anno, proseguono intanto i test in volo per il sistema all’infrarosso Irst e il radar Aesa. Per questi caccia di nuova generazione – gli stessi che andranno in Brasile – c’è una necessità che va dalle 60 alle 80 unità da parte dell’aeronautica svedese, che nel 2019 prenderà in consegna il suo primo esemplare. Per quanto riguarda invece la versione C/D, attualmente operativa, è previsto per quest’anno un miglioramento, denominato MS20, che permetterà l’integrazione del missile aria-aria di lungo raggio Meteor della Mbda.
Stando a quanto riportato dalla stampa, per il caccia – scelto da Brasile, Sud Africa, Tailandia, Repubblica Ceca e Ungheria – ci sarebbero ulteriori opportunità di export. In particolare la Slovacchia sarebbe in questo momento “in negoziati con Saab e il governo svedese”, mentre la Bulgaria avrebbe già “espresso grande interesse per il sistema d’arma”. Il costruttore ha poi annunciato di guardare all’Indonesia, annunciando che se il governo di Giacarta dovesse scegliere il Gripen, i primi caccia potrebbero essere consegnati a partire dal 2022/2023. Quanto al Brasile – dove il Gripen NG ha avuto la meglio sul Rafale dato per favorito -, Saab ha precisato che i primi velivoli saranno costruiti in Svezia con componenti brasiliane che aumenteranno progressivamente. Dei 36 caccia ordinati, una quindicina saranno invece assemblati oltreoceano.
Nuove opportunità sull’export le vede anche Dassault Aviation, specie dopo aver firmato con l’Egitto il suo primo contratto di export per il caccia Rafale. “Per il 2015 ci aspettiamo delle belle cose”, ha dichiarato Eric Trappier, presidente di Dassault, che recentemente ha ricevuto a Mérignac la visita del Presidente della Repubblica, François Hollande. In questo momento la Francia sta guardando con rinnovato “ottimismo” all’India (dove c’è in ballo da anni un contratto per 126 caccia), ma anche al Qatar, agli Emirati Arabi e alla Malesia. In occasione del salone Lima 2015, che ha aperto i battenti oggi, ci sono due Rafale, un biposto ed un monoposto. Dassault ha infatti risposto alla RFI del Paese, pare intenzionato ad acquisire dai 16 ai 18 caccia.
Nel 2014 sono stati consegnati alla Francia 11 velivoli, dopo aver firmato nel 2013 il contratto relativo allo standard F3R. In base a questo contratto di aggiornamento, sul velivolo saranno integrati sia il missile Meteor sia il pod di designazione laser di nuova generazione. Complessivamente le forze armate francesi (aeronautica e marina) hanno ricevuto ad oggi 137 caccia Rafale. 43, appartenenti alla tranche 4, sono invece ancora da consegnare. Nel 2015 Dassault consegnerà 3 caccia all’Egitto, privi di armamento nucleare e sistemi di comunicazione Nato, e 8 alla Francia.