Satelliti e droni per la salvaguardia del Pianeta, Finmeccanica ne ha discusso in Expo

Di Michela Della Maggesa

I cambiamenti climatici, l’inquinamento e lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali minacciano il Pianeta. A fronte di queste poco rosee prospettive, aumenta l’attenzione all’impatto delle attività umane sull’ambiente e sul territorio e, di conseguenza, diventa più pressante la richiesta di sistemi innovativi per limitare gli sprechi, ridurre l’inquinamento, evitare le diseconomie legate alla crescita rapida e disordinata, creare nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Di questo e di altro si è discusso oggi nell’ambito del convegno “Proteggiamo la nostra Terra dall’alto: dai satelliti ai droni”, svoltosi oggi a Expo Milano e organizzato da Finmeccanica, player globale nelle alte tecnologie per aerospazio, difesa e sicurezza.
“Finmeccanica – ha sottolineato l’amministratore delegato e direttore generale, Mauro Moretti – dispone di un portafoglio di tecnologie e prodotti in grado di rispondere efficacemente alle sfide associate allo sviluppo e alla gestione sostenibile dell’ambiente, degli ecosistemi e dei territori, garantendo una supervisione accurata delle risorse naturali, della qualità dell’aria e dell’acqua e della produzione alimentare. Le tecnologie e le competenze presenti nei vari settori di attività del gruppo – ha aggiunto Moretti – convergono in sistemi operativi integrati che intervengono in tutte le fasi legate alla gestione di eventi eccezionali in materia ambientale. Dall’analisi del contesto e dei dati, alla valutazione del rischio e dell’entità del danno, alla simulazione di scenari di intervento, fino al coordinamento delle operazioni di emergenza, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto su territori, strutture e individui”.
In questo ambito, infatti, il gruppo vanta tecnologie che spaziano dai sistemi satellitari per l’osservazione della Terra e la geolocalizzazione, a radar e sensori, dai sistemi per le comunicazione sicure ad aerei ed elicotteri per interventi sul territorio, fino ai velivoli a pilotaggio remoto per operazioni di sorveglianza, identificazione e intelligence. Oggi ad esempio, è possibile effettuare il telerilevamento satellitare e utilizzare radar e sensori per la realizzazione di accurate previsioni meteo, o il monitoraggio satellitare di aree marine protette o a rischio idrogeologico, anche attraverso rilievi iperspettrali. E’ possibile acquisire immagini e dati da sensori aeroportati, integrati su elicotteri, aerei o sistemi a pilotaggio remoto, che permettono la valutazione qualitativa e il rilevamento di eventi inquinanti di acque, aria e terreni, o utilizzare l’imaging satellitare per la mappatura di terreni agricoli, di colture e di aree forestali.
ll mercato mondiale dei servizi satellitari è stimato in circa 33 miliardi di euro annui per i prossimi 5 anni, ed è in forte crescita in tutte le sue componenti. In particolare il mercato della cosiddetta geoinformazione, che comprende soluzioni e sistemi per il monitoraggio ambientale e delle infrastrutture critiche, è stimato in oltre 5 miliardi annui a livello globale, rappresentando il segmento con il più elevato tasso di crescita, pari a oltre il 9% annuo nel prossimo decennio. Il settore dei sistemi aerei a pilotaggio remoto è considerato, in prospettiva, uno dei più dinamici nell’ambito dell’aerospazio, con un valore cumulato pari a circa 45 miliardi di euro nei prossimi 10 anni e un tasso di crescita annuo pari a oltre il 5% nel medesimo periodo. “Tali sistemi – si rileva al convegno – possono trovare sempre maggiore applicazione in ambiti di pubblica utilità, anche se resta ancora da definire, nell’ottica di un loro utilizzo estensivo, il requisito della certificazione in spazi aerei non segregati”.

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