Proteggere i dati che transitano online è sempre più una priorità, tanto per le aziende quanto per i privati cittadini. Attraverso la Rete passa ormai la quasi totalità delle comunicazioni personali, ragion per cui il crimine, lo spionaggio industriale e l’intelligence economica si stanno spostando sul versante cyber. Scambiare informazioni e utilizzare servizi digitali in modo sicuro è dunque indispensabile, ma come farlo? Ad assicurare un alto grado di riservatezza è la crittografia end-to-end – adottata oggi dalle app più popolari come WhatsApp e Telegram – che impedisce a terzi l’accesso alle trasmissioni, facendo sì che solo i due comunicanti siano in grado di decifrare i messaggi scambiati.
Per aiutare a comprendere il funzionamento e l’utilizzo di questa tecnologia, l’agenzia stampa Cyber Affairs – con il supporto di Microsoft e Formiche -, organizza il 25 novembre un corso dal titolo ‘Introduzione alla crittografia – L’arte di mantenere un segreto’.
Il percorso didattico, pensato per un’ampia platea di studenti, professionisti e curiosi, sarà suddiviso in un’intera giornata di studio, ospitata presso la sede Luiss di Viale Romania, a Roma. Al centro del corso c’è il tema di come sviluppare le tecniche di base della crittografia attraverso un approccio teorico-pratico rivolto a un pubblico che si accinge per la prima volta all’argomento o a chi vuole saperne di più. Durante la prima parte, l’ingegner Carlo Mauceli, national technology officer di Microsoft Italia, spiegherà come il dominio cyber ha modificato il nostro stile di vita, e quando è necessario attivare contromisure che garantiscano riservatezza. “In Italia – sottolinea Mauceli – si sta facendo ancora troppo poco in termini di cyber-defense e la consapevolezza dei rischi di attacco informatico non è così alta. Il fattore cruciale per lo sviluppo di un programma di protezione efficace è la creazione di una cultura che riconosca il valore prioritario della sicurezza”. Tutto ciò, sembra andare “al di là di qualsiasi considerazione relativa alla sicurezza fisica piuttosto che a quella logica”, ha aggiunto Mauceli. “Oggi, parlare di perimetro non ha più senso – ha proseguito in national technology officer di Microsoft Italia -. Viviamo in un mondo totalmente connesso; scambiamo dati continuamente ed in questo scenario diventa, oltremodo, necessario attuare strategie differenti, più adatte allo scenario a cui ci troviamo di fronte che non è più quello a cui eravamo abituati fino a pochi anni fa. È necessario attuare strategie che abilitino la prevenzione prima di ogni altra cosa e le soluzioni basate sull’utilizzo del cloud possono aiutare a mitigare il rischio di attacchi poiché, oltre ad offrire soluzioni di sicurezza insite nella realizzazione dei servizi, di dovere notificare eventuali data breach e di offrire tutte le garanzie di compliance, trasparenza e privacy, permette all’utente di implementare a propria volta ulteriori sistemi in grado di mitigare oltremodo il rischio di data breach”.
La seconda sessione sarà invece incentrata su aspetti pratici e tecnologici della crittografia. Con un laboratorio, il prof. Paolo Dal Checco, docente in Sicurezza Informatica all’Università di Torino, fornirà gli strumenti di installazione e utilizzo dei sistemi di crittografia delle comunicazioni, vocali o scritte. Per saperne di più basta visitare il sito cyberaffairs.it.