Chi è James Taiclet, il nuovo numero uno di Lockheed Martin (al posto di Marillyn Hewson)

Di michele

Veterano della Guerra del Golfo, classe 1961, manager navigato del business statunitense. Sarà lui, James Taiclet, a prendere il posto dal prossimo giugno di Marillyn Hewson, presidente e ceo di Lockheed Martin, il campione americano dell’aerospazio e difesa. L’annuncio è arrivato oggi dopo l’elezione da parte del consiglio d’amministrazione per una posizione che pesa, ricoperta negli ultimi sette anni dalla “donna più potente del business degli Stati Uniti”, che ora si prepara all’incarico “più soft” di executive chairman del medesimo board.

IL PROFILO

“Sto lasciando il corner office in buone mani”, ha detto la Hewson annunciando la staffetta. Taiclet è membro del board di Lockheed Martin da un paio d’anni. Non ha mai avuto incarichi diretti all’interno dell’azienda, ma non manca di esperienza manageriale. Dal 2003 è presidente e ceo di American Tower Corporation, società con sede a Boston che si occupa di infrastrutture per le reti Internet e radiodiffusione. Ha esperienza anche in ambito aerospaziale, essendo stato presidente di Honeywell Aerospace Services e vice presidente di Pratt & Whitney, una delle principali aziende motoristiche degli Stati Uniti, nella seconda metà degli anni 90. È un ufficiale in congedo della US Air Force, con cinquemila ore di volo e la partecipazione alla prima Guerra del Golfo che ricorrono nelle varie biografie disponibili.

LA DONNA PIU’ POTENTE DEL BUSINESS

Il 15 giugno succederà a Maryllin Hewson, alla guida di Lockheed Martin dal 2013, oggi “la donna più potente del business americano” secondo la prestigiosa “Most Powerful Women List” di Fortune (che per due anni di fila l’ha collocata sul gradino più alto del podio). Originaria del Kansas, già nel 2018 la manager si era guadagnata anche il riconoscimento di “amministratore delegato dell’anno”, assegnatole dal magazine Chief executive sulla base delle valutazioni di un comitato composto da alcuni tra i maggiori ceo statunitensi.

GLI ANNI DELLA HEWSON

La Hewson lascerà Lockheed Martin dopo averla guidata negli anni difficili della sequestration (i limiti al bilancio della Difesa Usa), nonché in quelli del consolidamento su scala globale, dall’accelerazione sul programma F-35 all’acquisizione di Sikorski in campo elicoterristico. Lo scorso dicembre, nel consueto report sulle vendite globali, l’autorevole istituto svedese Sipri ha confermato la società quale primo attore globale, con una crescita annuale del 5,2%, per lo più attribuibile al programma F-35, la punta di diamante della produzione di Lockheed Martin. La Hewson ha presieduto all’affermazione globale del programma con l’aumento dei clienti in tutto il mondo, mettendo la faccia (anche di fronte a Donald Trump) nell’impegno alla discesa dei costi, arrivando in anticipo di un anno sull’obiettivo di scendere sotto gli 80 milioni di dollari in un F-35 A, praticamente come un caccia di quarta generazione.

LA STAFFETTA

“So che è il momento giusto per trasferire la leadership di Lockheed Martin”, ha detto la Hewson. “La società è forte, come dimostrano i nostri eccezionali risultati finanziari dell’anno scorso”, con ricavi in crescita e un portafoglio ordini che ha raggiunto la cifra record di 144 miliardi di dollari. È stata lei stessa a suggerire Taiclet al consiglio d’amministrazione: “Sono lieta che il consiglio sia d’accordo con la mia raccomandazione; come prossimo ceo di Lockheed Martin, Jim guiderà l’azienda nella sua prossima fase di crescita e creazione di valore”. Da parte sua, il prossimo presidente di è detto “onorato di succedere a uno dei ceo più rispettati in America”. Infine, l’impegno: “Come veterano militare, capisco la missione di questa grande azienda di fornire sicurezza globale e soluzioni innovative per gli uomini e le donne coraggiosi che proteggono la nostra libertà”.

COME CAMBIA IL BOARD

Per la Hewson si prepara un incarico più leggero come executive chairman. “Il tempismo – ha spiegato – è giusto non solo per la nostra azienda, ma per me personalmente; lavoro a tempo pieno da quando avevo 16 anni; quindi, una volta completata la transizione, non vedo l’ora che arrivi questo nuovo capitolo della vita con mio marito James e i nostri figli, che sono stati partner di supporto nel mio percorso di carriera”. L’altra novità decisa dal board riguarda Frank A. St. John, attuale executive vice president per Rotary and Mission Systems (RMS, una delle quattro aree di business), eletto per essere chief operating officer a diretto riporto del nuovo amministratore delegato. Al suo posto è stata nominata Stephanie C. Hill, che invece arriva dalla vice presidenza per Enterprise Business Transformation. Entrambi gli incarichi saranno effettivi dal 15 giugno.

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