Torino scalo strategico, lo dice il nuovo piano aeroporti

Di Michela Della Maggesa

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha dato l’ok al piano nazionale aeroporti, presentato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. Dopo il parere delle competenti commissioni parlamentari e la deliberazione definitiva del Consiglio dei ministri, che l’aveva approvato preliminarmente a settembre 2014, il piano verrà sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica. La novità principale è l’inserimento di Torino-Caselle tra gli scali strategici, a condizione che realizzi, in relazione alle interconnessioni ferroviarie tra Torino e Milano, un sistema di alleanze con l’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa, mirato a generare sinergie di sviluppo reciproco e dell’intero bacino del Nord-Ovest.
Il piano individua 10 bacini di traffico omogeneo, determinati in base al criterio di una distanza massima di 2 ore di percorso in auto da un aeroporto di particolare rilevanza strategica: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo-Adriatico, Calabria, Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale e Sardegna. Nei bacini sono stati poi individuati 3 aeroporti strategici intercontinentali (Fiumicino, Malpensa, Venezia), e 9 aeroporti strategici inseriti nel core network europeo: Caselle, Bologna e Pisa/Firenze, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Palermo, Catania e Cagliari. All’interno di ciascun bacino vi sono inoltre, aeroporti di interesse nazionale: Milano-Linate, Bergamo, Brescia, Cuneo, Genova, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia e Alghero.
L’interesse nazionale sarà riconosciuto al verificarsi di due condizioni: la specializzazione dello scalo e una sua riconoscibile vocazione funzionale al sistema all’interno del bacino di utenza; la dimostrazione, tramite un piano industriale corredato da un piano economico-finanziario, che l’aeroporto è in grado di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario, anche tendenziale, e adeguati indici di solvibilità patrimoniale, almeno su un triennio. La mancanza di queste condizioni determinerà l’uscita dello scalo dall’elenco degli aeroporti di interesse nazionale. La qualifica di aeroporti di interesse nazionale è attribuita anche a quegli scali che garantiscono la continuità territoriale di regioni periferiche e aree in via di sviluppo o particolarmente disagiate, qualora non sussistano altre modalità di trasporto, in particolare ferroviario, adeguate a garantire tale continuità.

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