Il Tornado festeggia oggi 40 anni dal primo volo

Di Michela Della Maggesa

Il 14 agosto del 1974 il prototipo del MRCA (Multi Role Combat Aircraft) Panavia effettuava il maiden flight dalla base di Manching, in Baviera. Su quella stessa base si sono festeggiati oggi i 40 anni del Tornado, un programma di successo, frutto di una cooperazione tra Italia, Germania e Regno Unito. Dalle linee di produzione di questi Paesi – l’Italia che ha circa il 15% del programma, costruisce le ali a geometria variabile, capaci di aprirsi e chiudersi secondo le necessità – sono usciti più di 990 caccia, entrati poi in servizio, oltre che con le aeronautiche dei Paesi partner del consorzio, con l’Arabia Saudita. Rappresentanti di industria e Forze Armate hanno discusso oggi in Germania il loro contributo al programma ed ammirato un display in volo di 3 Tornado appartenenti a Italia, Germania e Regno Unito. Concepito per svolgere missioni di attacco al suolo, ricognizione, difesa aerea e antinave e quindi sostituire vari aerei deputati a queste missioni, del Tornado esistono tre varianti: IDS (Interdictor Strike) per l’attacco al suolo, ECR (Electronic Combat Reconnaissance) per la sopressione delle difese aeree e ADV (Air Defence Variant), intercettore. L’Italia, che ha un centinaio di esemplari nelle due versioni IDS ed ECR, ha ricevuto il suo primo Tornado nel 1981, mentre la produzione del caccia è cessata nel 1998, quando l’ultimo velivolo, un Tornado IDS, è stato consegnato da BAE Systems all’aeronautica saudita. Operativamente, il velivolo – oggetto negli ultimi anni di un vasto programma di aggiornamento – è stato impiegato dall’Italia nel Golfo, in Kossovo, in Afghanistan e da ultimo in Libia.

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