Il settore del trasporto aereo si conferma tra i più colpiti dalla pandemia da Covid-19. L’ultimo segnale arriva dalla semestrale di Enav, la società nazionale di assistenza al volo. Il traffico sull’Italia è calato del 60%, con effetti evidenti su operatività, ricavi e utile. Margini comunque salvaguardati grazie al contenimento dei costi e al mercato non regolamentato, in cui i ricavi sono quasi triplicati grazie alla controllata IDS AirNav. Il consiglio di amministrazione si è riunito sotto la presidenza di Francesca Isgrò, arrivata a maggio insieme al nuovo amministratore delegato Paolo Simioni.
LE PAROLE DI SIMIONI
“Il settore del trasporto aereo è uno dei più colpiti dagli effetti della pandemia causata dal Covid-19. Oggi purtroppo non è semplice fare previsioni ma è certo che Enav, per il suo ruolo istituzionale e strategico, rappresenta un fattore chiave per la ripresa del comparto”, ha affermato l’amministratore delegato di Enav Paolo Simioni. “Per tale ragione, ha continuato, anche in questo difficile periodo continuiamo ad essere concentrati sul futuro del trasporto aereo, effettuando investimenti in sicurezza ed innovazione al fine di mantenere all’avanguardia la nostra capacità tecnologica ed operativa. Per quanto riguarda gli aspetti economico finanziari, la Società ha una struttura patrimoniale solida e beneficia di un sistema regolatorio che mitiga gli impatti derivanti dal rischio traffico, anche in presenza della deroga temporanea al meccanismo del balance proposta dalla Commissione Europea per gli anni 2020 e il 2021. Inoltre, grazie alle iniziative di contenimento dei costi e al buon andamento del mercato non regolamentato, siamo riusciti a salvaguardare i nostri margini”, ha concluso Simioni.
IL TRAFFICO
I dati presenti nella relazione hanno fotografato una riduzione del traffico di rotta pari al 58,4%. A dispetto di un aumento del 10% registrato nel primo bimestre, infatti, le restrizioni al trasporto derivante dall’emergenza sanitaria hanno ridotto il traffico aereo in modo sensibile, raggiungendo punte del -90% rispetto all’anno precedente nei mesi di aprile e maggio. Deboli segnali di ripresa si sono manifestati durante i mesi estivi, in particolar modo dalla seconda metà di giugno: nei mesi di luglio e agosto si è registrata una ripresa di circa il 50% rispetto allo stesso periodo del 2019. Volendo analizzare più nel dettaglio i singoli fattori del crollo del traffico aereo, il trasporto aereo internazionale (con arrivo o partenza da uno scalo estero) ha mostrato un calo del 64,4% mentre quello nazionale (con arrivo e partenza su aeroporti italiani) è diminuito del 58,2%. Ridotte, rispetto al 2019, anche le unità di servizio del traffico aereo di sorvolo, ovvero gli aerei che hanno attraversato lo spazio aereo nazionale senza scalo (-53,9%), e le attività di decollo e atterraggio nel raggio di circa 20 km dalla pista (traffico di terminale, -60,1%).
I DATI FINANZIARI
Nonostante i numeri negativi del trasporto aereo, che hanno determinato una conseguente diminuzione della componente finanziaria, Enav è riuscita a mettere in campo delle misure per limitare l’impatto della pandemia: il primo semestre si è chiuso con un utile netto di 15 milioni di euro (-54,2% rispetto al 2019). La componente di balance, si legge nella nota ufficiale, ha inciso positivamente per 191,4 milioni di euro, permettendo un recupero parziale del minor traffico generato a consuntivo rispetto ai dati pianificati nella tariffa 2020. I ricavi totali consolidati, invece, si sono attestati sui 372,5 milioni di euro (-10,7% su 2019) e da quelli generati da attività operativa ha raggiunto la cifra di 164,4 milioni (-61,7% rispetto al 2019). In controtendenza, l’aumento (da 4,1 a 11,7 milioni di euro) dei ricavi da mercato non regolamentato: l’aumento è dovuto ai ricavi generati dalle attività extraeuropee della controllata IDS AirNav. Diminuito, invece, anche il costo del personale (del 5,6% su 2019), principalmente a causa della diminuzione della retribuzione variabile. L’indebitamento finanziario netto è aumentato, passando dal saldo positivo di 126,4 milioni di euro del 2019 al saldo negativo attuale di 98,5 milioni.
L’OUTLOOK PER IL 2020
Le aspettative per il prossimo semestre non sembrano, però, incoraggianti. A causa delle crescenti preoccupazioni riguardo all’attivazione di nuove misure restrittive legate ad una possibile seconda ondata pandemica, con tutti gli effetti negativi conseguenti, Enav ha deciso di ritirare il proprio outlook 2020. Comunicato lo scorso maggio, il documento prevedeva ricavi in diminuzione mid-single digit rispetto al 2019 e un utile netto high-single digit rispetto al 2019. Confermati, invece, l’outlook sul valore capex a fine anno a circa 80 milioni di euro. La decisione riguardo ai dividendi sarà presa dal Cda in sede di approvazione dei risultati 2020.
LA SPINTA ALL’INNOVAZIONE
I numeri sul traffico non fermano però l’attenzione all’innovazione. Da un paio di settimane Enav ha introdotto sull’Aeroporto genovese i cosiddetti “avvicinamenti satellitari”, innovative procedure di gestione dei movimenti che fanno affidamento sui sistemi di navigazione satellitare. A maggio, insieme all’omologa francese Dsna, ha siglato un accordo per fornire al provider svizzero Skyguide una piattaforma avanzata per l’elaborazione dei dati di volo. Permetterà di migliorare le traiettorie dei velivoli, in linea con gli obiettivi del “Cielo unico europeo” su cui la società italiana è da tempo all’avanguardia. Più di recente, a inizio settembre, Enav (tramite la controllata IDS Airnav) si è aggiudicata il contratto da 2,3 milioni di euro per fornire all’omologa società della Romania il sistema di gestione delle informazioni aeronautiche statiche e dinamiche (Aim). Servirà a garantire la sicurezza, l’efficienza e la regolarità del traffico aereo nazionale, nonché l’adeguamento alle norme Icao ed Eurocontrol.