Jim Mattis, segretario alla Difesa degli Stati Uniti, avrà la piena autorità riguardo l’utilizzo delle truppe americane in Afghanistan. La decisione del tycoon, secondo diversi esperti, apre la porta all’invio di nuovi soldati nel Paese. La scelta della Casa Bianca è emersa durante il Senate Armed Services Commitee di martedì scorso, quando il segretario ha dichiarato di aver ricevuto l’incarico dal presidente Trump e ha promesso al Congresso che l’amministrazione governativa si occuperà di una nuova strategia per l’Afghanistan attraverso un piano riguardante il numero e la data del dispiegamento delle forze statunitensi verso il paese mediorientale. La strategia, secondo Mattis, verrà definita per la metà di luglio, attraverso un rinforzo di circa 4000 unità (come segnalato dalla sezione esteri di La Repubblica).
Il presidente consegnò a Mattis una simile autorità anche nella gestione della Siria e dell’Iraq, sintomo di un’allontanamento dalle politiche pregresse (caratteristiche della presidenza Obama), durante le quali era stato considerato un possibile ritiro delle truppe dallo stato afghano e l’accentramento sulla figura del presidente delle decisioni in materia di truppe americane.
Secondo le fonti del New York Times, le truppe dispiegate in Afghanistan sono, ad oggi, circa 9.800, numero che contiene al suo interno molti reparti assegnati al comando interforze internazionale (composto da 13.000 soldati). Lo scopo principale di queste unità è occuparsi dell’addestramento e preparazione delle truppe afghane. Di queste, circa 2.000 sono specialmente assegnate alla lotta contro Al Quaeda e altri gruppi militari. Secondo il generale John W. Nicholson, il comando americano nell’interforze insieme agli alleati Nato stanno affrontando uno “stallo” nella gestione del territorio afghano, con la necessità di una riorganizzazione delle forze. Questo ha spinto il Pentagono a proporre l’invio di contingenti da 3000 a 5000 unità, incluse le forze speciali, con contributi che potrebbero provenire anche dalle forze Nato.
Tuttavia, il segretario Mattis ha reso chiaro che la sua strategia verso l’Afghanistan mira al controllo del territorio, attraverso la gestione della violenza fino ad un livello che le truppe governative afghane potrebbero gestire con l’aiuto delle forze americane ed alleate attraverso addestramento, attraverso la fornitura di intelligence americana e forze aeree capaci di fornire copertura alle operazioni sul campo. Il Pentagono ha affermato ufficialmente che il prossimo piano di spesa pubblica includerà anche una crescita del 3/5% della grandezza dell’esercito attraverso l’acquisto di nuove armi e l’addestramento di nuove reclute per il settore militare, la cui durata è considerata da avvenire nel periodo tra il 2019 ed il 2023.