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Sin dalle prime ore dal terremoto che ha colpito il centro Italia gli operatori che si occupano di spazio hanno attivato le proprie procedure di allarme. A farne richiesta la Protezione Civile che attraverso Copernicus, il sistema di monitoraggio della Terra gestito e coordinato dalla Commissione europea, ha iniziato a ricevere le prime rilevazioni satellitari dell’area a poche ore dal sisma.

Alle 10:13 del 24 agosto l’Emergency Management Service (EMS) di Copernicus aveva già reso operativo il portale EMS177 e l’hashtag Twitter #EMSR177 per la condivisione rapida degli aggiornamenti.

A un giorno dall’evento sismico il team dell’EMS diretto da e-Geos – joint venture tra Telespazio (Leonardo-Finmeccanica/Thales Alenia Space) e l’Agenzia spaziale italiana – aveva già realizzato 13 mappe utilizzando le immagini satellitari ottiche e radar, cui si sono aggiunte poi le rilevazioni aeree. Il 29 il numero delle mappe aveva raggiunto quota 65.

E’ con il confronto delle immagini delle aree colpite dal sisma con le immagini antecedenti all’evento che ha reso possibile costruire mappe dettagliate che hanno dato contezza dei danni subiti dal territorio. Ma il lavoro dallo spazio non finisce qui. Come confermato dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston: “Il monitoraggio delle zone colpite continuerà nei prossimi mesi in accordo con le richieste della Protezione civile, dell’INGV e del CNR per permettere l’identificazione delle faglie attive e monitorare gli effetti della sequenza di scosse seguite a quella iniziale”.

Le immagini satellitari sono acquisite dalla costellazione COSMO-SkyMed, un complesso di quattro satelliti per osservazione radar sviluppato da Asi e ministero italiano della Difesa. Dal 2008, grazie alle tecnologia SAR (radar ad apertura sintetica), il sistema offre servizi di osservazione radar dinamici, rapidi e continui, riuscendo a tenere gli occhi puntati sulla terra in qualsiasi condizione meteorologica e di luce. COSMO-SkyMed ha un utilizzo duale, per cui offre servizi sia al mondo civile sia militare. I quattro satelliti gemelli di COSMO-SkyMed possono essere configurati per l’emergenza in un tempo inferiore alle 12 ore, confermandosi una delle tecnologie più avanzate per l’osservazione della Terra  in caso di emergenza.

Ma i servizi satellitari utili alla gestione di emergenze non si limitano all’osservazione. Tutte le operazioni di navigazione e comunicazione, fondamentali per la gestione delle attività di salvataggio, supportano gli operatori sul campo permettendo la localizzazione di mezzi di soccorso e la trasmissione di dati.

Alcuni ricercatori si stanno spingendo oltre e stanno cercando di capire se dallo spazio sia possibile riuscire a prevedere i terremoti. Nello specifico, si pensa che nei momenti antecedenti ad un sisma di grande potenza ci siano delle variazioni elettromagnetiche nella ionosfera. E’ sullo studio della componente elettromagnetica che circonda la terra che si stanno sviluppando alcuni progetti tra cui la missione italo-cinese CSES.