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Più di due tonnellate di rifornimenti ed esperimenti, tra cui tre dei dieci progetti scientifici selezionati dall’Asi per la missione Futura: è questo il carico che la capsula Dragon porterà sulla Stazione Spaziale Internazionale. La navicella arriverà sulla ISS mercoledì 15 aprile e verrà agganciata al Nodo 2 Harmony.
Con il supporto di Terry Virts della Nasa, sarà Samantha Cristoforetti, astronauta Esa e capitano pilota dell’Aeronautica Militare, ad azionare e manovrare dalla Cupola il braccio robotico di quasi 18 metri della Stazione per raggiungere e “catturare” Dragon. Questo è il 7° viaggio della capsula verso la ISS: dopo circa 5 settimane sulla Stazione, Dragon tornerà sulla Terra con un carico di materiali dell’equipaggio, hardware ed esperimenti scientifici. “Questo ultimo carico è particolarmente importante – ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston – perché arriva quasi a coronamento della missione Futura e porta sulla ISS tre esperimenti molto significativi, che confermano il ruolo leader del nostro Paese anche nella ricerca in condizioni di microgravità. Esperimenti – ha sottolineato Battiston – che impegneranno Samantha Cristoforetti in questo mese di lavoro che ha ancora davanti sulla Stazione prima del rientro a Terra e da cui ci aspettiamo ricadute importanti”.
Uno dei tre esperimenti italiani a bordo di Dragon è Cell Shape and Expression (Cytospace). Realizzato dalla Kayser Italia e dal Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare dell’Università La Sapienza di Roma, è un esperimento di biologia che ha l’obiettivo di definire un modello in grado di descrivere l’influenza del fattore fisico microgravità sull’espressione genica, influenza che si esercita attraverso la modificazione della forma cellulare. Il modello microgravitazionale costituisce una opportunità unica per capire in che modo le forze fisiche siano in grado di determinare il destino dei sistemi biologici complessi. Queste forze, infatti, interferiscono con il citoscheletro della cellula e lo modificano, determinando stravolgimenti di forma e una lunga cascata di reazioni che interessano pressoché tutte le principali funzioni cellulari. Per quanto riguarda le ricadute, è verosimile che il progresso nelle conoscenze di questi meccanismi si possa tradurre in un progresso nella terapia di numerose affezioni in cui il citoscheletro e la forma cellulare sono coinvolti, quali le patologie del connettivo, l’osteoporosi, il cancro.
A bordo di Dragon, anche ISS presso, un prodotto interamente italiano, realizzato da Argotec con il supporto di Lavazza e in partenariato con l’Asi: si tratta di un complesso esperimento di fisica dei fluidi che impiega un dimostratore tecnologico per validare un sistema in grado di garantire la difficile gestione in un ambiente spaziale di liquidi ad alta pressione e alta temperatura. Il terzo esperimento italiano in partenza lunedì è Nanoparticles and Osteoporosis e riguarda la ricerca sulla osteoporosi, una malattia scheletrica multifattoriale che può essere correlata a diversi fattori di rischio. Il progetto è stato realizzato dal Dipartimento di Medicina Molecolare, Unità di Biochimica, Laboratorio di Nanotecnologie, dell’Università degli Studi di Pavia, dal Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari, Facoltà di Farmacia, dell’Università degli Studi di Milano, dall’Istituto di Cristallografia del CNR e dalla Kayser Italia ed ha l’obiettivo di verificare l’efficacia dell’impiego di alcune nanoparticelle sulle cellule ossee come contromisura per attivare la formazione di tessuto osseo e ridurne il processo di riassorbimento.